Neanche all’oratorio si arbitra così

Allora, partiamo dal gol annullato al Genoa. Sacrosanto e regolarissimo. E andiamo avanti con il rigore regalato, che Sculli s’è prima sgambettato da solo e poi tuffato quasi fosse su un trampolino olimpico senza neanche essere stato toccato. Però, invece di tirare fuori il giallo, Mazzoleni pensa bene di anticipare il Natale e impacchetta il più ridicolo dei rigori. D’altra parte, nell’intervallo devono averlo avvertito che l’aveva fatta grossa con il gol annullato e non vedeva l’ora di fare pari e patta... Sul fatto che Milito l’abbia poi tirato in tribuna deve esserci lo zampino della giustizia divina, che arbitrare una partita così è roba che non si vede neanche all’oratorio. Non contento Mazzoleni decide pure di non vedere un fallo di mano in area genoana, che dare un rigore alla Lazio dopo il pasticcio del primo tempo potrebbe essere quasi un affronto. E decide una politica piuttosto prudente con i cartellini gialli, nonostante il brevetto di fabbri professionisti ai genoani non lo tolga nessuno. Per dirne una, Motta si becca l’ammonizione solo dopo aver rifilato due gomitate due a un laziale, che per essere espulso evidentemente doveva scendere in campo con la P38...

Così, pure la papera di Rubinho ha una sua ragione superiore, che se il Genoa avesse vinto (con tre tiri in porta) sarebbe andato a dormire tranquillo solo Mazzoleni, contento di aver recuperato la frittata del gol annullato. Una domanda: ma non è meglio la moviola in campo invece dello spettacolo disgustoso che ci siamo dovuti sorbire all’Olimipico?

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