Per Gm, Ford e DaimlerChrysler è un anno difficile. Il caro benzina e il conseguente crollo delle vendite nel mercato Usa dei grossi Suv e Pick-up, insieme alla forte concorrenza asiatica sul fronte dei prezzi, hanno messo alle corde i produttori statunitensi. Dei tre, comunque, Gm è il gruppo che in questo momento dà i maggiori segnali positivi. Data per spacciata allinizio dellanno e con il presidente Rick Wagoner bersaglio di critiche da parte degli azionisti, quasi a tempo di record la General Motors ha invertito la rotta, tanto da lasciare intravedere luscita dalla crisi. Il piano di tagli deciso nei mesi scorsi comincia a funzionare. Diversa, invece, la situazione in casa Ford (nuove riduzioni del personale e chiusure di impianti), mentre la divisione statunitense torna a preoccupare i vertici del gruppo tedesco-americano DaimlerChrysler.
Nel caso della Ford, al cui volante è stato chiamato Alan Mulally (ex Boeing), solo nella prima metà del 2006 le perdite sono state di 1,4 miliardi di dollari, mentre il titolo ha sofferto cali consistenti a Wall Street.Negli Usa soffrono Ford e Chrysler
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