Roma

Negozi chiusi e pulizia post-concerto: Primo maggio delle polemiche

Sarà un 1° maggio tradizionale. Fatto di musica, di fave, di pecorino. E di negozi chiusi. Ciò che ieri ha provocato le proteste dell’associazione dei consumatori Codici, che a proposito dell’ordinanza dell’assessore comunale al Commercio Davide Bordoni parla di «decisione miope e illegittima». «Secondo il decreto legislativo 31 marzo 1998 n° 114 - spiega il segretario nazionale del Codici, Ivano Giacomelli - gli orari di apertura e di chiusura al pubblico degli esercizi di vendita al dettaglio sono rimessi alla libera determinazione degli esercenti nel rispetto delle disposizioni del presente articolo e dei criteri emanati dai comuni, sentite le organizzazioni locali dei consumatori. Di conseguenza ci troviamo di fronte ad un comportamento palesemente illegittimo, arbitrario e lobbistico». «Spiace constatare che al segretario nazionale del Codici sfugga completamente il significato del termine concertazione - risponde Massimiliano Parsi (Pdl), presidente della commissione Commercio del Comune di Roma -. L’ordinanza del marzo 2009 che regola la disciplina oraria degli esercizi di vendita al dettaglio è il frutto di un dialogo costruttivo tra le parti. Roma è una tra le città più aperte d’Europa. Di fatto i negozi restano chiusi soltanto a Natale, Pasqua e il 1° maggio. Compito degli amministratori è sì quello di garantire un buon servizio alla cittadinanza, e quindi ai turisti e ai consumatori, ma anche quello di considerare gli interessi dei lavoratori».
Altra piccola polemica, quella che riguarda il concertone di piazza San Giovanni, della cui parte artistica parliamo negli spettacoli. Ama ha predisposto anche quest’anno servizi e interventi straordinari per pulire la grande piazza, mettendo in campo una task force composta complessivamente da 190 operatori e 50 mezzi. Il sindaco Gianni Alemanno vorrebbe però un contributo da parte degli organizzatori della kermesse, i sindacati Cgil, Cisl e Uil. «La situazione delle casse comunali - spiega il primo cittadino - non ci permette di erogare gratuitamente i servizi che ammontano a 130mila euro. Faremo qualcosa, lo faremo in spirito di amicizia però anche gli organizzatori devono sostanzialmente intervenire come si fa naturalmente nelle manifestazioni pubbliche. Quando c’è stata la manifestazione del Pdl a Piazza San Giovanni i servizi sono stati pagati dal partito. Questo deve valere anche per il concerto di San Giovanni.
E oggi saranno per gestire il gran flusso di arrivi previsto proprio per il concertone di piazza San Giovanni, saranno potenziate le sale operative e i servizi di assistenza nelle principali stazioni e in particolare a Termini.

Non ci saranno però treni speciali.

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