Brutto episodio nel corso del giro ciclistico della regione di Rio de Janeiro, svoltosi in Brasile. Litaliano Marco Coledan, del team Bottoli Trevigiani Dynamon, che in passato ha fatto parte anche della nazionale come «pistard» (è stato campione europeo junior dellinseguimento), è stato espulso dalla corsa per aver insultato con epiteti razzisti un collega, che in quel momento non voleva dargli il cambio.
I fatti, pubblicati dalledizione online del quotidiano Folha de Sao Paulo e riferiti dallufficio stampa della manifestazione, risalgono a sabato scorso, nel corso della tappa da Teresopolis a Rio das Ostras. Ad un certo punto Coledan ha chiesto ad un collega che si trovava dietro a lui, il brasiliano Renato Santos, di dargli il cambio ed andare a tirare il gruppo. Al rifiuto di questultimo, secondo quanto scrive la Folha, Coledan avrebbe insultato il brasiliano dicendogli «negro schifoso». La giuria si è poi riunita con i commissari di corsa e dopo aver sentito anche il parere dellUci, è stato deciso di espellere Coledan dalla corsa.
Richiesto di spiegazioni il ds della Trevigiani, Mirko Rossato, avrebbe affermato, sempre secondo quanto scrive la Folha, che «questo tipo di insulto in Italia è comune e non è considerato razzista». «Cè stato un litigio come in qualsiasi altra corsa - ha detto ancora Rossato -. In Italia queste situazioni sono comuni, ma cè stata una decisione degli organizzatori e noi laccettiamo. Renato ha offeso Marco, e Marco gli ha risposto con una parola che in Italia non ha il minimo significato razzista».
Questa spiegazione non è stata presa per buona dalla giuria, che ha deciso che anche in futuro la Bottoli Trevigiani Dynamom non sarà più invitata alla corsa. Santos da parte sua ha fatto sapere di non aver ancora deciso se denunciare penalmente Coledan, originario di Motta di Livenza e che il 22 di questo mese compirà 23 anni.
In Brasile esiste una legislazione molto severa sul razzismo, e si rischia anche larresto immediato, come sa fra gli altri lattuale attaccante del Catania Maxi Lopez, che ai tempi della sua militanza nel Gremio venne fermato dalle forze dellordine al termine di una partita per aver definito «brutto scimmione» un avversario (che poi sporse immediatamente denuncia) durante lincontro.