Sono frammenti, tracce, reperti nei quali è fissato il momento di un continuo processo di trasformazione. Le sculture di Sergio Alberti esposte fino al 18 gennaio negli spazi della Banca Fideuram di Mantova («Segni dacqua - Segni di terra»), esprimono nella forma durevole del bronzo la continua, inafferrabile metamorfosi della natura. Scrive nel catalogo Alan Jones: «Il microcosmo di Sergio Alberti si propone di esprimere linfinita allegoria del flusso nella staticità del bronzo, un fulcro sul quale si bilancia lequilibrio della natura. La voce del mondo senziente parla il linguaggio dellacqua e della terra, il ciclo organico della fertilità che mai cessa il suo costruire e il suo erodere...».
Alla poetica del frammento Sergio Alberti è approdato attraverso un lungo percorso artistico. Allievo di Francesco Messina allAccademia di Brera, è stata la lezione di Marino Marini a suggerirgli indagini plastiche più aperte a nuovi contenuti. Al graduale abbandono dellespressione figurativa non sono estranei gli impulsi provenienti dallambiente artistico di Parigi, dove Alberti, a partire dalla metà degli anni Sessanta, ha frequentato lÉcole des Beaux Arts ed è entrato in contatto con significative figure di artisti come Germaine Richier, César e Iposteguy.
LA MOSTRA
«Segni dacqua, segni di terra», Mantova, Palazzo Bonolis, via Cavour 8, fino al 18 gennaio. Orari: 9-12,30, 15-18, da lunedì a venerdì.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.