da Roma
Ma cosa cera scritto, poi, su questo benedetto tema del nucleare, nel programma elettorale dellUnione e dellUlivo? Malgrado le affermazioni fatte ieri dal nostro ministro degli Esteri, che di quella lista fu uno dei massimi esponenti, su questo tema il testo presentato agli elettori in occasione delle ultime elezioni non aveva alcun dubbio: «Una ripresa del programma nucleare in Italia - si leggeva - non è proponibile». E così, viene da chiedere, è mai possibile che i leader del centrosinistra oggi auspichino alle porte di casa la creazione di centrali che da noi vorrebbero definitivamente archiviare? E le biomasse, leolico, le energie alternative, il nucleare di nuova generazione? Tutto dimenticato? A quanto pare sì.
Il bello è che il testo (il titolo era «Per il bene dellItalia») si spingeva più in là: «Circa lenergia nucleare - si leggeva nel programma - il nostro impegno per la riduzione del rischio è orientata a produrre»... (e qui viene il bello) a) «Azioni di messa in sicurezza delle scorie e del combustibile in Italia»; b) «La partecipazione in sede internazionale alla ricerca per il nucleare pulito di nuova generazione». Curioso che dopo aver preso questo solenne impegno, invece, il nostro governo si impegni nella direzione opposta, in Slovenia, per lo sviluppo di centrali tradizionali.
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