Nel diario di Bettino Craxi gli intrighi dell’Ingegnere

Scheda De Benedetti in URSS.
De Benedetti - Breznev - Andropov - Cernenko:
Fine anni Settanta-primi Ottanta, grossa commessa per la fornitura di computers alla NOVOSTI. Dire NOVOSTI è come dire KGB, tant’è che nell’intera struttura, sia interna che esterna, il «vice» di ciascuna sezione è sempre un ufficiale della Lubianka. L’Olivetti era allora considerata particolarmente amica dell’Unione Sovietica, secondo la testimonianza del generale del KGB Oleg Kalughin. Il grado di amicizia era determinato dalla qualità delle referenze offerte al PCI. A parte l’informatizzazione della NOVOSTI, quindi della TASS e dell’AEROFLOT, vi è la vicenda della fabbrica ELEKTRONMASH di Leningrado (1982-1985), per la produzione di microchips. L’Olivetti provvide a costruire l’azienda sovietica ELEKTRONMASH, aggirando le severe norme del Comitato NATO, che vietavano la vendita all’URSS di tecnologia avanzata. L’ELEKTRONMASH, forse per inadempienze contrattuali della Olivetti, non poté mai entrare in funzione e De Benedetti ne ricavò un buco di circa 200 milioni di dollari, mai più recuperati perché l’URSS non riconobbe il debito verso il partner straniero, forse approfittando del fatto che De Benedetti, essendo tutta l'operazione illegale, non poteva ragionevolmente farne uno scandalo.

Da notare che per simili intraprese economiche in URSS era pregiudiziale la «raccomandazione» del PCI e il benestare del KGB. La NATO per la violazione delle norme COCOM sulle tecnologie avanzate chiamò in causa la Olivetti. La vertenza fu chiusa con gli americani per un intervento del governo Andreotti.

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