Di «morti bianche» in parlamento ancora se ne discute ma sul posto di lavoro la gente continua a morire. Triste conferma sono i due incidenti che, in meno di ventiquattrore, hanno causato due decessi tra Anagni e Tivoli. Le vittime sono un operaio romeno di 37 anni, Claudiu Orakmelu, e un italiano di 41 anni, Claudio Brillante. Terrificanti le dinamiche delle due tragedie. Loperaio rumeno è stato schiacciato da una lastra di marmo nellazienda «Domus marmi» di Villa Adriana, a Tivoli. Luomo è stato poi abbandonato davanti il pronto soccorso dellospedale San Giovanni Evangelsita da due suoi colleghi, anchessi romeni, che dopo si sono dati alla fuga. Dalle indagini della polizia è risultato che sia la vittima che i due colleghi lavoravano in nero. Il titolare dellazienda è stato denunciato per omicidio colposo. Claudio Brillante è invece deceduto a causa dellesplosione di una caldaia, avvenuta nella fabbrica «Italgas Benton» di Anagni. Loperaio, da ciò che hanno ricostruito i vigili del fuoco, sembra che stesse riparando un autoclave industriale poi esplosa. A causa della deflagrazione luomo ha fatto un volo spaventoso di circa ottocento metri, finendo su una catasta di materiale industriale.
Dure le reazioni da parte delle organizzazioni sindacali, che hanno promosso presidi di protesta per tutta la giornata di ieri. «Siamo di fronte a una vera mattanza», afferma Sandro Grugnetti, segretario della Fillea-Cgil del Lazio. Per Grugnetti i due incidenti ripropongono «con drammaticità il problema delle morti bianche nelledilizia». «Continua lincivile e inaccettabile strage dei lavoratori - attaca Luca Malcotti, segretario dellUgl di Roma e Lazio -. La legge delega allesame della Camera è un passo avanti ma rischia di non bastare e per questo proponiamo un piano straordinario». Solidarietà alle famiglie e sdegno per laccaduto arriva da tutte le forze politiche. «Le procedure odierne non sono consone ad affrontare questo stato demergenza - afferma Oreste Tofani (An), presidente della commissione dinchiesta sugoli infortuni sul lavoro - Bisogna dare più mezzi a chi svolge attività preventiva e di controllo».
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