Nel Palazzo dei debuttanti arriva la «Generazione ’68»

Per gli eletti treno e aerei gratis. Se dimenticano di fare il biglietto, nessun problema: le ferrovie lo addebitano ai contribuenti

da Roma

Ci sono cose che in pochi forse sanno (fuori da palazzo Madama). Cose che gli «umani» cittadini faranno fatica a comprendere in questi tempi di vacche magre. La prima: oltre allo «stipendio» fisso, alla diaria, ai rimborsi viaggi, telefoni e rapporto con gli elettori, i senatori godono anche dell’indennità hi tech. Sono 4mila euro concessi a ogni eletto per l’acquisto di «beni e servizi informatici», ma anche di «apparati fissi e mobili di telefonia e comunicazione». E quindi: computer, dvd, e telefonini per i parenti. Neanche Babbo Natale sarebbe così generoso.
La seconda, non meno strabiliante: ogni eletto del Senato può viaggiare gratis su qualsiasi tipo di treno, «previa l’esibizione della tessera parlamentare» presso l’agenzia di viaggi interna e le biglietterie. I biglietti «vengono addebitati al Senato con pagamento differito». La circostanza può far effetto ma non è nuova. Ma una delle sorprese del vademecum per i senatori della XVI legislatura, consegnato ieri a matricole e veterani nel primo giorno di scuola, è questa: i biglietti possono essere richiesti anche a bordo treno, esibendo la tessera. Se un cittadino fa il biglietto così si prende la multa, il senatore no: «In questo caso - si legge dal vademecum - i senatori non dovranno pagare alcun sovrapprezzo». Come mai? «Il sovrapprezzo di 8 euro sarà addebitato in via differita al Senato». E quindi ai contribuenti, che sostengono il Senato.
In pratica i cittadini si trovano a pagare le multe proprie e quelle dei senatori, la pigrizia, la disattenzione, o la fretta degli eletti.
Il pacchetto del neo-senatore è un sacchettino rosso contenente il regolamento interno, tre moduli per l’abc del mestiere, con l’accesso a tutte le zone del centrostorico grazie al pass Ztl, la richiesta di indicare i collaboratori e le istruzioni per il passaporto di servizio. Infine due buste sigillate con i dati ultrasensibili: password e moduli per l’assistenza sanitaria.
Dopo aver ricevuto il kit e aver compilato un modulo, ogni senatore che deve registrarsi per la nuova legislatura viene fatto accompagnare nella stanza del fotografo: lo scatto di quel momento diventa il biglietto da visita per la scheda su Internet e per la tessera multiuso, con cui il senatore può mangiare, prenotare i viaggi, tagliarsi i capelli alla barbieria del pian terreno.
Per conoscere il mondo favoloso che si apre con le segrete sigle della password, basta sfogliare un po’ il vademecum dei senatori, libro bianco e rosso di 157 pagine, pezzo forte del kit senatoriale. Libro dei sogni, per chi ci crede: si scopre che palazzo Madama è una cittadella dove tutto è a portata di mano, dalla posta alla banca, dal pronto soccorso alla consulenza medica, dall’autorimessa fino all’agenzia di viaggi. È questa poi una delle voci più interessanti della vita da parlamentare: il senatore percepisce 1.637 euro al mese per i suoi spostamenti aerei e ferroviari come rimborso (esclusi i tragitti con l’automobile, che sono risarciti con una voce a parte).

Ma la tessera consente comunque di avere sconti incredibili sulle tratte aeree: 60 per cento con Air One, 70 per cento con Alitalia e Meridiana. Del treno si è detto: è gratis, come la nave. Tutti i passaggi autostradali sono a carico del Senato.\

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