Un tonfo, poi le urla disperate dei feriti, le scene di sangue e i corpi schizzati via dai finestrini nel fazzoletto di giardino condominiale dei palazzi al civico 45 di via Romeo Romei. È una scena agghiacciante quella che si presenta ai primi soccorritori, ma anche agli inquilini delle due palazzine anni 60 che saffacciano su quellangolo di terra «maledetta». «Non credevo ai miei occhi - racconta una donna al terzo piano - ho pensato a un attentato, a una bomba. Ma quel torpedone era precipiato giù come un razzo. E pensare che destate quel cortile lo usiamo per i barbecue». La folle corsa del pullman con 31 persone a bordo e lautista sè arrestata a un soffio dalla facciata di uno degli stabili, la caduta arrestata da un grosso albero di pino. «Nel nostro terrazzo stamane (oggi, ndr) abbiamo ritrovato la batteria del pullman e altri pezzi meccanici - dice lavvocato Antonio Capasso, ironia della sorte, titolare dello studio legale delle Vittime della strada che proprio nello stesso complesso ha sede -. Per evitare la tragedia sarebbe bastato che sulla curva ci fosse un guardrail o un muretto di contenimento più adeguato. Il pullman - ha aggiunto - andava a circa 30 chilometri orari e apparentemente ha fatto una frenata di 15 metri». Capasso ha ricordato che sono circa settemila ogni anno in Italia le vittime di incidenti stradali e che solo a Roma città se ne contano trecento.
Nella Capitale il pensiero va al dramma del Co.tral Fiumicino-Roma precipitato giù dal viadotto della Magliana il 29 dicembre del 2001.
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