da Nuoro
Il segreto è nella tradizione, nel clima, nelle qualità delle uve scelte. Fatto sta che il vino della provincia di Nuoro e quello dell'Ogliastra, il famoso Cannonau, è un vero e proprio elisir di lunga vita. Non solo dicerie e voci popolari, ma adesso lo dice anche la scienza. Più precisamente, il nuovo numero della rivista scientifica Nature, che esce oggi e che riferisce i risultati ottenuti dai ricercatori dell'Istituto William Harvey dell'ospedale Queen Mary di Londra. Gli studiosi, dopo leggende metropolitane, indagini più o meno affidabili, annacquate sarebbe il caso di dire, ora hanno cercato di fare un po' di chiarezza.
I medici hanno esaminato le cellule endoteliali - le cellule delle arterie su cui i polifenoli hanno effetti positivi - e hanno scoperto che i più efficaci in termini medici sono i procianidi, elementi sempre della famiglia dei polifenoli presenti anche nel cioccolato. Poi hanno analizzato i vini della provincia di Nuoro e del dipartimento di Gers, sul versante francese dei Pirenei, entrambi famosi per la longevità delle sue popolazioni. In Ogliastra in particolare, zona centro-orientale dell'Isola e dove si produce, a Jerzu per la precisione, il Cannonau, c'è il record di centenari della Sardegna. Non c'entra solamente il Dna, ma evidentemente anche il buon bicchiere di vino rosso a pasto. Detto nei termini più astrusi della scienza, si è scoperto che i vini di queste zone contengono livelli di procianidi spesso da cinque a dieci volte superiori rispetto ai vini australiani, americani o sudafricani presi in esame. Perché proprio il Nuorese? Secondo gli enologi locali, molto dipende dal microclima ogliastrino (un'isola nell'isola), dall'esposizione dei vitigni, dal connubio mare- montagna, qui in simbiosi come in nessuna parte della Sardegna.
Il segreto, a quanto si legge nell'articolo di Nature, non è solo nelle particolari qualità di uve, per esempio la Tannat cresce quasi solo a Gers, ma anche nel rispetto dei tempi di maturazione. «I metodi di produzione tradizionali usati nel Nuorese e nel Sudovest della Francia assicurano che i benèfici procianidi siano estratti nel modo dovuto», ha spiegato Robert Corder, medico al Queen Mary e coautore della ricerca.
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