Cultura e Spettacoli

Nell’albo d’oro c’è anche Tom Wolfe con «Io sono Charlotte Simmons»

La Literary Review premia ogni anno con il «Bad Sex in Fiction» l’autore che inserisce la più brutta descrizione di una scena di sesso in un racconto. Il premio ha la forma di «un oggetto semiastratto che rappresenta il sesso negli anni Cinquanta», ovvero una donna nuda che guarda un libro aperto. Ha frequenza annuale dal 1993 ed è nato per iniziativa della Literary Review, una rivista letteraria londinese. L’idea di questo bizzarro riconoscimento è stata di Rhoda Koenig, critico della rivista, e di Auberon Waugh, allora editore della stessa. I due hanno inventato il concorso per «puntare l’attenzione sui passaggi volgari, senza gusto, spesso pretestuosi e ridondanti che riempiono i racconti moderni», e per cercare di scoraggiarli. Per alcuni autori però il premio è ambitissimo e d’altra parte «nella rete» sono caduti anche scrittori come Tom Wolfe, Philip Kerr e Sabastian Faulks. Ecco l’elenco dei vincitori: 1993: Melvyn Bragg, con A Time to Dance; 1994: Philip Hook, The Stonebreakers; 1995: Philip Kerr, Gridiron; 1996: David Huggins, The Big Kiss: An Arcade Mystery; 1997: Nicholas Royle, The Matter of the Heart; 1998: Sebastian Faulks, Charlotte Gray; 1999: A. A.

Gill, Starcrossed; 2000: Sean Thomas, Kissing England; 2001: Christopher Hart, Rescue Me; 2002: Wendy Perriam, Tread Softly; 2003: Aniruddha Bahal, Bunker 13; 2004: Tom Wolfe, I Am Charlotte Simmons; 2005: Giles Coren, Winkler; 2006: Iain Hollingshead, Twenty Something.

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