Nonostante il periodo tribolato a livello politico, nel Municipio Levante i lavori non si sono assolutamente fermati, anzi. Ieri mattina l'assessore del parlamentino Massimo Alfieri, ha rilanciato un progetto importante per il levante cittadino da inserire nel Puc comunale: la riconversione dell'area ex manicomio di Quarto in un polo scolastico e/o tecnologico. Il disegno studiato dal Municipio in collaborazione con l'architetto Gianluca Torre è stato frutto di un lavoro durato più di due anni, ma non è riuscito ad esser discusso in consiglio municipale poiché la seduta dedicata al Puc è stata sospesa in seguito all'abbandono dell'aula dei consiglieri di centrosinistra e di alcuni dissidenti di centrodestra. Il progetto, però, approvato dalla maggioranza e dalla Seconda Commissione del Municipio levantino, cercherà comunque di arrivare fino a Tursi grazie all'impegno del presidente Carleo. «Siamo in un momento difficile dal quale si può uscire anche senza fare cassa con la speculazione di pochi - ha spiegato l'assessore Alfieri -. Bisogna iniziare a pensare alla qualità della vita dei cittadini, offrendo loro dei servizi».
Il nocciolo del progetto studiato per l'area dell'ex manicomio è infatti proprio la riconversione della destinazione d'uso da residenziale/commerciale, come ha indicato il Comune, a servizio per i cittadini con la creazione di un campus «all'americana» dove riunire istituti scolastici, palestre, piscine, campi sportivi e servizi di ogni genere per studenti e famiglie. Utopia irrealizzabile? Non proprio. «Il conto economico è sostenibile - ha chiarito l'architetto Torre -. Ponendo come base la dismissione degli edifici scolastici che verrebbero ricollocati in quest'area e i profitti che verrebbero dall'uso dei servizi per gli esterni a pagamento». Insomma, un modello Champagnat pubblico però, con piscine, palestre e campi sportivi fruibili a pagamento anche dagli esterni. Un altro aspetto economicamente importante sarebbe poi legato al volano che metterebbe in moto un progetto del genere. «Si muoverebbero grandi capitali con enormi cubature - ha spiegato Torre -. Basti pensare ai lavori di ristrutturazione da svolgere nelle strutture esistenti e a quelli da compiere ex novo per creare nuovi impianti, tutti ovviamente ottimizzati e sostenibili a livello energetico». L'area interessata ha una superficie di ben 55 mila metri quadrati e attualmente è occupata dagli edifici dismessi dalla Fintecna e dalle strutture dell'Asl che potrebbe anch'essa dismettere davanti ad un'offerta ragionevole.
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