Roma Alla fine della Duchessa di Saul Dibb, presentato ieri al Festival di Roma dopo che a quello di Toronto, ci si aspetta che lei, Giorgiana Spencer (Keira Knightley) abbia un incidente di carrozza sotto un ponte di Parigi. Invece no, perché questa antenata di Lady Diana Spencer non aveva sposato un erede al trono, ma solo un duca (Ralph Fiennes) e poi sera scelto per amante e per farsi mettere incinta del quarto figlio un conte inglese, non un ricco arabo.
Coeva di Angelica, marchesa degli Angeli, personaggio di fantasia di una serie di romanzi di Anne e Serge Golon e poi di una serie di film, Georgiana è invece realmente esistita (si veda Georgiana, Rizzoli) ha la stessa vitalità e patisce che il marito sinteressi alle fantesche per la seduzione e a lei per la riproduzione. Come per vendetta, lei sforna due femmine, lasciando il consorte privo del maschio che solo può consolidare il potere di famiglia.
Sempre più incapace di capire che, quando si ha un rango, lo si ha per rispettarlo, Georgiana prima cede alle sapienti mani dellamica Alessia (Hayley Atwell), poi tollera che lei scaldi il freddo marito, infine cede allamore per il conte Grey (Dominic Cooper). Ma Londra, a fine '700, era piccola e presto ladulterio è notorio. Ma siamo fra gente di mondo e Alessia consola il duca, mentre Georgiana gli dà infine il maschio voluto. Poi però propone una famiglia a quattro...
La Knightley non è venuta a Roma per presentare il film, ma il peccato è che non sia venuto Fiennes. È infatti lui, pur in un ruolo secondario, quello che recita meglio. Una recitazione di non molte parole, ma di espressioni impagabili, sia nel ruolo del marito indifferente che alla moglie preferisce di gran lunga i levrieri.
L'ambiente aristocratico è mostrato da Dibb nelle sue regole, che non prevedono lamore fra i coniugi, ma solo che i due abbiano prole di sesso maschile. Il contesto della società britannica del momento è quello che tenta di rovesciare la monarchia francese per vendicare lo smacco della rivoluzione americana. È anche il momento in cui si afferma il partito Whig, col suo programma di abolire la schiavitù. Ma nel futuro immediato cè la rivoluzione in Francia (il conte Grey vi è stato come agitatore delle nuove idee), che farà scontare a Londra, con Napoleone, l'errore di aver sovvertito un regime ostile, ma socialmente simile.
Ma La duchessa non ha ambizioni di ricostruzione storica, quanto di evocare un'emancipazione personale, per far felice un pubblico femminile che in Georgiana vedrà Diana e che in Diana vedrà se stesso; Implicito che nel duca si intraveda il principe (Carlo). Charlotte Rampling è la madre di lei, ansiosa di cederla a un aristocratico di rango.
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