Lo hanno battezzato «slow walking» e cioè «cammino lento». Lo hanno studiato e messo in pratica con migliaia di pazienti i «cervelloni» dell'Albert Einstein College of Medicine e della Cornell University di New York. È il nuovo «sport» per i cardiopatici che, nell'inedita versione genovese, dovranno camminare talvolta pure con il naso all'insù per ammirare quadri, sculture, pergamene, modellini navali.
Ieri mattina la direttrice del Galata museo del mare Maria Paola Profumo, l'assessore ai Parchi Pinuccia Montanaro e la sua collaboratrice Roberta Morgano e la cardiologa dell'Asl 3 Annamaria Municinò, hanno presentato il progetto intitolato «Le palestre del cuore, dal museo del mare al parco». Un'iniziativa che è sostenuta anche dalla società genovese Emac, leader nella distribuzione di apparecchi elettromedicali.
In sostanza una trentina di cardiopatici seguiti dalla Asl3 potrà avere la possibilità di usufruire del programma di training fisico svolto in ambiente sicuro e supervisionato da esperti che, anche attraverso la scoperta di luoghi e percorsi di grande valenza artistica e di alto impatto emotivo, si propone di aiutare i pazienti cardiopatici a raggiungere un adeguato livello di allenamento e a migliorare la loro costanza all'attività fisica nel lungo termine.
Lo studio pilota prevede quattro incontri, di cui uno al parco Durazzo Pallavicini e tre al Galata e due gruppi di partecipanti. Le visite saranno guidate con la collaborazione di Lidia Schichter e supervisionate da un team di cardiologi della Asl 3 e da personale specializzato. La visita al parco durerà due ore, quella al Galata un'ora. Il progetto s'inizierà a marzo e a giugno saranno pubblicati i risultati che probabilmente saranno inviati dai cardiologi genovesi anche ai loro colleghi made in Usa.
«Con questo progetto - spiega Municinò - che è all'avanguardia e unico in Italia, vogliamo attivare la motivazione dei pazienti con insufficienza cardiaca cronica così da stimolarne il coinvolgimento nei programmi di training fisico che sono utilissimi perché l'inattività produce decondizionamento muscolare con peggioramento, spesso, della prognosi».
In Liguria il 50 per cento degli ultrasessantacinquenni soffre di ipertensione, mentre sono 3mila gli infarti acuti ogni anno e 12mila i ricoverati per cardiopatie.
«Le palestre del cuore - dice Profumo - è uno studio pilota che bene si inserisce nella nostra politica che è non soltanto portatrice di cultura, ma anche di benessere per i cittadini».
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