(...) La crisi demografica ha fatto il resto. Sempre meno nascite, scuola chiusa. La funzione didattica dei locali è stata mantenuta per qualche anno: ci andavano i bambini di molte scuole genovesi per imparare tutto dei muretti a secco, delle creuze e delle vecchie tradizioni dei borghi dellentroterra. Anche per questo i locali sono sempre stati mantenuti in efficienza. In seguito, esaurito anche questo progetto la struttura è stata affidata a due comitati del posto, quello spontaneo e quello dei «Giovani amici di Serino», che lhanno usata per organizzare momenti di incontro per la gente del posto.
Ora però, i locali dellex scuola sono stati concessi per fare un corso per addestratori di cani e per il recupero dei cani mordaci del canile di Genova. «Da tre settimane entrano con gli animali nella scuola - attacca Amedeo Caviglia, esponente del comitato spontaneo -. Usano la luce, stanno dentro da mattina a sera, gli animali sporcano. Nessuno ci aveva neppure avvertito. In unassemblea pubblica lo steso assessore comunale Luca Dallorto ci ha detto che avrebbe dovuto parlare prima. Ma una seconda assemblea programmata è saltata per impegni dellassessore e di altri. Intanto i cani restano lì dentro. E fino a giugno continuerà così». Il punto, secondo i residenti è proprio nella «destinazione duso» di quella che è sempre stata una scuola. «Ora qui a Serino abbiamo diversi bambini che avrebbero bisogno di un asilo - insiste Caviglia -. I loro genitori non possono neppure portarli in quello di SantEusebio perché non cè posto. Ma qui nella scuola ci vanno i cani». E i residenti mostrano gli attrezzi usati per laddestramento e altro materiale accatastato dietro la struttura, per dimostrare la situazione di degrado della ex scuola.
La replica è secca. E arriva dal responsabile del corso di addestramento. Che invita a visitare la struttura per dimostrare che è tutto a posto. «Innanzitutto siamo qui perché facciamo un corso autorizzato dalla Provincia, e il Comune ci ha concesso i locali - tuona Luigi Sganga -. È uniniziativa finanziata dal fondo sociale europeo, per la riqualificazione di disoccupati e per il recupero di cani mordaci del canile. Ed è unattività senza scopo di lucro». Ma poi passa al contrattacco, e accusa i contestatori. «Si lamentano perché vogliono fare le feste per qualche vecchietto, al nostro arrivo cerano ancora i festoni di Natale - aggiunge -. Ci dicono che sporchiamo: non è vero. Nei locali ci sono i sacchetti per raccogliere gli escrementi, a fine di ogni lezione ci sono turni di pulizia. Eppoi non dicono che quando siamo entrati abbiamo chiamato unimpresa di pulizia che ha rimesso a nuovo i locali e i servizi. E dentro la scuola, per le lezioni teoriche, entrano solo cani certificati, quelli autorizzati a entrare negli ospedali, nelle case di cura, nei manicomi, per fare la pet terapy. Gli altri restano fuori, nelle auto dei frequentatori del corso. La verità è che abbiamo dovuto organizzare turni di sorveglianza perché qui vicino abbiamo trovato pezzi di carne di cui non sappiamo lorigine, non oso pensare perché siano stati buttati qui e cosa contengano».
Linvito a verificare la situazione è pressante. Sganga insiste che alla fine delle lezioni è tutto in ordine. Ma il punto sembra non essere questo. È in discussione lopportunità di dare quella ex scuola per unattività con animali. «Ma è proprio un posto come questo che ci serviva», insiste Sganga. Mentre Luca Dallorto, assessore comunale al centro del mirino, spiega i progetti. «Questa attività si concluderà a giugno - assicura -. E non è che labbiamo preferita ad altre, nonostante sia doppiamente nobile per gli scopi che ha. Non ce nerano di alternative.
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