Nelle future aree solo strisce blu

Milano sarà più grigia. Nessun allarme per le condizioni meteo. Ma per cambiare volto alla città il Comune ha scelto di ripartire dalla tradizione. E dal colore più classico, che tingerà le edicole, fioriere, i chioschi, i futuri cestoni ribattezzati «Expo», le portabiciclette, le parigine che nei prossimi anni rimpiazzeranno (e faranno sparire dalla città) circa 40mila panettoni e gli anelli gialli lungo i marciapiedi. Le parole d’ordine del Piano della qualità urbana approvato ieri dalla giunta sono ordine, uniformità, più verde pubblico, eliminazione di tutto quanto è inutile ma invade le strade. Dagli orologi ai pali, che già nel 2003 erano 70mila in più del necessario, quasi uno per ogni albero.
Di tutto Palazzo Marino ha fatto un censimento, lo ha raccolto in un lavoro che dura da tre anni nell’abaco degli arredi, da lì gli architetti che lavorano per l’assessorato all’Arredo urbano di Maurizio Cadeo hanno tracciato le regole per dare un’immagine di Milano meno disordinata. Sono pronti ad accogliere i suggerimenti dei designer, aggiungeranno via via le pagine al librone, ma detteranno anche le regole ai progettisti impegnati sui futuri ambiti urbani, a partire dal «tot» di alberi che saranno obbligati a piantare davanti ai nuovi palazzi.
I primi effetti si vedranno soprattutto nel centro storico: ad esempio in Galleria, dove da ottobre i dehors saranno tutti coordinati, con le strutture in metallo grigio e le tende verdi. O i cosiddetti «duomini», i chioschi delle edicole che - per non tradire il nome - si vedranno prima di tutto entro fine anno nella piazza della cattedrale, saranno in ferro, alluminio e vetro. Ritorno al classico anche per le fontanelle, il Comune rispolvera il modello della «vedovella» quasi sparito dalla circolazione. E Amsa dovrà man mano sostituire cestini e cestoni colorati con dei modelli «frangiati» più eleganti. Nei parchi saranno invece verdi, come il colore che è stato scelto per le panchine.
Tra gli obiettivi, spiega l’assessore Cadeo, c’è quello di «potenziare il patrimonio verde, in particolare nei parcheggi, nelle aree abbandonate, presso i distributori di benzina o nelle nuove strade». Più aiuole «anche per dissuadere la sosta selvaggia». Secondo: «Una migliore illuminazione, anche del paesaggio notturno». Tre: «Un Piano del colore che è già allo studio». Spiega meglio la dirigente del settore, Flora Vallone: «Ci saranno quartieri in cui le gamme di colore, anche per le nuove case, saranno ben stabilite dal Comune». Indicazioni precise per il verde, la segnaletica, gli arredi anche per i 70 chilometri di raggi verdi che verranno realizzati entro il 2015, compreso «uno specifico tipo di vegetazione che accompagnerà, ad esempio, dal centro al parco nord per rendere riconoscibile quel percorso».
Per la segnaletica, l’input del piano è di regolamentare i colori e ridurre la quantità. Gli impianti tecnologici, come Cabine telefoniche, colonnine dei taxi, paline dell’Atm? Più manutenzione e riduzione di tutti quelli inutili.


Quello che manca alla città, ammette l’assessore Cadeo, è un elemento che lo contraddistingua. Un «marchio», come le cabine telefoniche rosse di Londra o i taxi gialli di New York: «Potremmo invitare i designer a darci qualche suggerimento».

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