«Nelle indagini siamo in un limbo»

«In questo momento siamo come in un limbo: non a zero, avendo obiettivamente acquisito elementi importanti; ma neppure ancora in possesso della chiave decisiva per la soluzione del caso»: così si è espressa una fonte investigativa vicina all'inchiesta sul rapimento del piccolo Tommaso Onofri. «Non ci concediamo pause - ha aggiunto - poiché non potremmo perdonarci di aver sprecato un solo minuto per riportare a casa un bambino ammalato». L'investigatore ha confermato che finora non è giunta alcuna richiesta di riscatto. «No, non è stato chiesto alcun riscatto», ha detto. È stata, dunque, accantonata l'ipotesi del sequestro di persona a scopo di estorsione? «Assolutamente no», ha risposto l'investigatore. Ed ha aggiunto: «Nessuna ipotesi è stata accantonata». Intanto, sono attesi per la prossima settimana, probabilmente mercoledì, i risultati dei rilievi fatti dai carabinieri del Ris nella casa di Casalbaroncolo, dove il 2 marzo scorso è stato rapito il bambino di 18 mesi Tommaso Onofri. Risultati che sono molto attesi dagli investigatori che, finora, hanno trovato più punti interrogativi che certezze nell'inchiesta sul rapimento.

Al centro degli accertamenti del reparto investigazioni scientifiche dell'Arma ci sono tutte le tracce repertate nell'abitazione della famiglia, teatro del blitz dei rapitori, ma anche tutti gli elementi giudicati utili alle indagini individuati nelle adiacenze della casa e nel garage di fianco.

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