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«Nelle mie canzoni racconto i conflitti di ogni generazione»

(...) e opportunità impensabili ai loro tempi; ma la realtà odierna dà origine a nuovi tipi di problemi con i quali i giovani stanno faticosamente imparando a convivere per trovare la propria strada».
Un Max Pezzali in versione maestro di vita?
«Assolutamente no, io nelle mie canzoni racconto, senza alcuna finalità didascalica, che ogni generazione ha affrontato dei conflitti e li ha superati credendo nelle proprie possibilità. Bisogna che i giovani credano in se stessi per progettare il mondo di domani».
Un brano scritto solo per i giovani?
«Vale per tutti, ogni generazione ha il suo momento di scoramento ad esempio i quarantenni di oggi devono capire che è arrivata l’età giusta per non fare più il figlio ma il padre, che è arrivato il momento di prendere il comando».
«Credi» è uno dei brani del tuo nuovo cd «Terraferma». Perché questo titolo evocativo?
«Superati i 40 anni si fa la selezione di cosa va e cosa no, si cerca il proprio punto di riferimento, la propria Terraferma. Io ho trovato il mio Tortuga, il mio porto sicuro negli affetti famigliari e nel lavoro cioè nella musica».
E come si fa a trovare la Terraferma?
«È necessario “sporcarsi” di vita per costruire una morale acquisita in base alla propria umanità. Quando capisci chi non sei scopri la terraferma».
Quindi una volta scoperto chi siamo ci viene concesso un secondo tempo, come dici nel titolo di una tua canzone?
«Il secondo tempo è una seconda occasione. La visione della vita over 40 come il percorso verso la maturità, la vecchiaia, il declino è obsoleta e superata. Oggi è cambiata l’importanza dell’età. Quarant’anni è il momento del bilancio, uno è ancora in tempo per raddrizzare la vita. Il mio consiglio per il secondo tempo è di pensare ad interpretare un nuovo personaggio non inseguire il ventenne di un tempo».
Oggi che personaggio è Max Pezzali?
«Sono un uomo che vuole cogliere la propria contemporaneità. Non ho malinconia del passato, sono clamorosamente in contatto con il mio mondo anche quello musicale. Ascolto molta musica giovane».
In futuro ti potresti proporre al tuo pubblico con altri generi di musica?
«Il mio concetto di fare musica è legato al pop, genere ultimamente ostacolato dal mercato discografico, sia chiaro che senza un pop forte non esistono nicchie. Comunque il mio è un percorso di evoluzione e non di rivoluzione».


Difatti Max Pezzali nell’ultimo suo album «Terraferma» ha riconfermato il suo singolare modo di cantare la realtà che lo circonda, in modo onesto ma non senza ottimismo ed ironia. Il suo è un disco che tra pop, rock e cantautorato, mescola la quotidianità con una rinata voglia di divertimento.

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