Cultura e Spettacoli

Nelson, Price e Haggard. Inno country

In tre fanno più o meno 225 anni;ragazzi terribili che hanno segnato la storia della musica country. Ray Price ha superato gli ottanta ed è quello che ha mantenuto l’impostazione più «old time»; Willie Nelson, il re dei «fuorilegge» dopo la scomparsa di Johnny Cash, continua a cercare strade alternative (il suo prossimo album sarà con il jazzman Branford Marsalis); Merle Haggard è un figlio della gioventù irrequieta degli anni Trenta. Tre leggende - che hanno collaborato con personaggi diversissimi tra loro, da Dylan a Kid Rock ai Rolling Stones - si mettono insieme per pubblicare il doppio cd Last of the Breed, come il romanzo di Louis L’Amour sulle avventure del pellerossa Joe Mack, pilota dell’Air Force.
«L’ultimo della stirpe» è il titolo ideale per questo album fatto di classici del country e con un paio d’inediti dal suono deliziosamente tradizionale. Si va dal walzer alla ballata blues, dal bluegrass al più moderno honky tonk fino al melodismo nostalgico passando per il gospel. C’è la delicata Mom and Dad Waltz di Lefty Frizzell (re del country soul coetaneo e maestro di Haggard)e la melanconica That Silver Haired Daddy of Mine di Gene Autry, la tragica Lost Highway di Leon Payne (poi immortalata dalla Nitty Gritty Dirt Band nello storico triplo Will the Circle Be Unbroken) e la stilizzata Back to Earth dello stesso Nelson. I tre lasciano fuori i loro successi, ormai dei sempreverdi tra cui citiamo Okie From Muskogee di Haggard (inno contro gli hippie) o Pancho and Lefty in coppia con Nelson. È un lavoro la cui bellezza sta nella semplicità, nel garbo, nei toni pigri e melensi, nelle nenie dolenti che si trasformano in poesia. Naturalmente è dedicato agli appassionati del country placido e rilassato, quelli che non amano le emozioni forti. Il trio torna al cuore della sua cultura («È un disco d’amore e di ricordi ma non di nostalgia - dicono - sono le canzoni con cui siamo cresciuti e vogliamo riportare d’attualità la nostra cultura»). Difficile scoprire dietro il caloroso baritono di Haggard il suo passato di schietto ribelle popolare - con tre anni di carcere alle spalle - che celebrava il mito dell’America on the road figlia di Steinbeck ed era uno dei protagonisti del cosiddetto «Bakersfield Sound»; non facile scoprire nelle pieghe dei toni nasali e scarni di Nelson i suoi percorsi trasversali che vanno dalle collaborazioni coi rappers e con Rryan Adams alle recentissime noie con la polizia per possesso di marijuana.

«Sono uomini che hanno vissuto e cambiato il corso della nostra musica, io faccio da ago della bilancia», chiosa Price che fa da collante ideologico tra i due.

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