Una giovane impaziente. Nenne Sanguineti Poggi appartiene a quella razza ribelle di creature che, sfidando le circostanze del tempo, è andata con sofferta lungimiranza ad affermare contemporaneamente la propria personalità di artista e la propria opera. Lo si capiva già quando era una giovane irrequieta sulla Riviera ligure e durante la frequentazione della civica Scuola darte di Savona fino alle sue esperienze piemontesi. Gambe e talento lavevano portata lontano, in quel corno dAfrica che seppe riprendere con il pennello inglobando anche laltopiano etiopico. Per trentanni eseguì decorazioni dambiente, murales a ceramica e a mosaico che coprivano navate di chiese, alberghi, scuole, cappelle private, palazzi di rappresentanza, compagnie aeree in quasi tutte le località dAfrica. Nel Bahrein fu invitata a decorare il Palazzetto dei Piaceri e quando lei stessa ricordava il suo lavoro appassionato di artista ma anche di benefattrice non si dimenticava mai di raccontare anche per immagini quella vita di miserie che il il popolo di quel continente era costretto a subire. Amica di Hailè Selassiè non rifiutò le committenze che il Ras Tafari, il Re dei Re , le accordò e in questo legame etiopico-libico è racchiusa anche la storia complessa dei rapporti fra lItalia prima giolittiana, poi fascista, infine democratica e lantica stirpe etiopica che si diceva essere discendente in linea diretta dal re Salomone. La sua opera più importante è quella raccontata per immagini sulle pareti del tabot, il sancta santorum, nella chiesa di Santa Maria nella città santa di Axum, un grande lavoro dove si narra lincontro della regina di Saba e di suo figlio Menelik con il Re Salomone e la relativa consegna dellArca Santa al popolo etiope. Di questa artista è possibile ammirare sino al 23 novembre alcune opere dal titolo «La mia Africa...» alla galleria darte De New Arts Italica in via de Amicis 28 (a cura di Giorgio Falossi, chiusa la domenica) e qui ripercorrere i momenti indimenticabili di «Madame dei Miracoli», questo il suo soprannome africano. Dal Continente nero la Sanguineti si spostò poi in America e poi in Europa, in particolare a Parigi, Londra, Genova. Nel capoluogo ligure eseguì anche una serie di disegni per Palazzo Rosso. Nenne Sanguineti (classe 1909) definiva la propria pittura un «miracolo». Lo dimostrano le sue poesie e quellumiltà che oggi ritroviamo in quei paesaggi dellanima incisi per il mondo.
Negli anni Quaranta si stabilì a Milano per lavorare con Grossetti nella galleria dellAnnunciata dove fu fianco a fianco con pittori chiaristi come De Rocchi, Del Bon, Lilloni e Spilimbergo. Ancora oggi a 97 anni pensa a quella stagione artistica come la più geniale e proficua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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