Il neo «cittadino benemerito» Gilberto Gil da Palazzo Marino a LatinoAmericando

Pensi a Gilberto Gil e subito piovono le delicate atmosfere del Brasile più nero. Quello di Salvador de Bahia, città natale del musicista tra i più influenti nella cultura carioca degli ultimi decenni. Tant'è vero che del Paese verdeoro lui ne è stato ministro della Cultura sotto il governo Lula. Una parentesi di 5 anni, quella politica, tra il 2003 e il 2008, quando lo stesso Gil decise di tornare a dedicarsi alla tanto amata musica. E per il suo impegno politico, nonché sociale (nell'ottobre del 2001 è nominato ambasciatore della Fao e nel 2002 partecipa a numerosi seminari e tavole rotonde in Brasile dedicate alla lotta alla fame, divenendo promotore dell'iniziativa governativa Programma Fame Zero), il nostro Paese gli ha dedicato diversi riconoscimenti. Qualche anno fa la consegna del Premio Italia nel Mondo, e proprio ieri in città l'Attestato di benemerenza del Comune di Milano. A rendergli onore il sindaco Letizia Moratti e l'assessore agli Eventi Giovanni Terzi. Questa la motivazione: «A Gilberto Gil, ambasciatore della cultura e coscienza critica del Brasile moderno, anima politica del proprio Paese nonché simbolo universale di impegno sociale a sostegno della lotta contro la fame nel mondo». Gilberto Passos Gil Moreira suonerà proprio questa sera al Mediolanum Forum di Assago per LatinoAmericando Expo (10 euro posto unico, dalle 21.30, info: www.latinoamericando.it): ottima occasione per gli appassionati del samba più nostalgico e postmoderno, contaminato dal reggae e dalle melodie al confine tra il Brasile e l'Africa.

Pezzi come Aquele abraço, Expresso 222 e Soy loco por ti America! hanno fatto il giro del mondo colpendo anche i cuori italiani più intrisi di tropicalismo, filone musicale che prende spunto dalla Bossa Nova e che Gilberto Gil ha coniato assieme a Caetano Veloso. Tutto il resto fa ormai parte della storia della musica, e non solo brasiliana: con più di 30 dischi all'attivo, Gil è sulle scene internazionali da oltre quarant’anni: un bel traguardo, non c’è che dire.

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