Il Neolitico: quando l’uomo imparò a coltivare

L'agricoltura che ha originato la dieta meditteranea è parte integrante della storia dell'umanità ed è stata originata da una serie di tappe lunghe e faticose. Il processo che ha avvicinato l'uomo alla capacità di coltivare la terra scientemente nasce nel periodo Paleolitico, quando i nostri antenati vivevano cacciando e raccogliendo frutti e radici che crescevano spontaneamente, uno stato di cose che sarebbe durato alcune centinaia di migliaia di anni. Poi, circa 10mila nni fa, in un'ampia fascia territoriale chiamata Mezzaluna Fertile (le attuali aree di Irak, Siria, Turchia, Iran e Palestina) iniziarono a coltivare in modo consapevole frumento primitivo, farro e orzo. Era l'inizio dell'agricoltura. Il periodo Neolitico in cui gli umani si orientavano verso territori più fertili, spesso vicino ai fiumi o ricavavano spazi da coltivare tagliando vegetazione e bruciando foglie e rami la cui cenere usavano per fertilizzare. Con la nascita delle prime pratiche agricole molte popolazioni si trasformarono da nomadi a stanziali. Tutte le antiche civiltà diedero il loro apporto all'innovazione del cosiddetto settore primario. Gli egizi furono tra i primi a utilizzare aratri e la zappe in legno molto simili a quelli usati attualmente, mentre gli antichi greci furono abili coltivatori di frumento e orzo dato che la loro alimentazione si basava prevalentemente sui cereali. I romani invece furono degli straordinari organizzatori del lavoro nelle campagne: il loro sistema agrario si basava sulla divisione della terra in funzione all'esigenza delle città e sfruttava la cosiddetta rotazione biennale. In autunno, circa metà della terra veniva seminata con cereali e l'altra metà veniva lasciata a riposo (maggese), il secondo anno s'invertivano le due porzioni. Nelle epoche successive, la crescita del commercio intensificò lo scambio di nuovi prodotti che fecero ingresso nel vecchio continente.

Nel Medioevo giunsero in Europa nuove piante portate dagli arabi: riso, cotone, carrubo, pistacchio, spinacio, agrumi. E solo dopo la scoperta dell'America arrivarono il mais, la patata, la zucca, il fagiolo, l'arachide, il pomodoro e il peperone.