Dejan Stankovic avrà ripensato a quella volta nel Maracanà di Belgrado, lo stadio della Stella Rossa: segnò tre gol. E si disse: chissà quando sarà la prossima? Ci sono voluti un po di anni per la risposta. Dal «triplete» alla tripletta, una soddisfazione tira laltra. Gode Stankovic, si riprende lInter. Voleva salutare il 2010 a San Siro con il bon bon del buon ricordo. Questa è stata una scorpacciata, 5 gol, diluvio di emozioni belle o rabbrividenti. Cè voluto il miglior Stankovic per battere la pazza Inter. Si, quella che tutti hanno ritrovato: in tribuna e in campo. Lo ha detto Benitez e certificato i giocatori.
Dicono: pazza Inter. E intendono tante cose. Il gol preso in un batter docchio, dovuto alla insicurezza difensiva e allo strepitoso senso del gol di Crespo, ex che farebbe comodo a Inter e Milan. Eppoi riflettono le mai moderate sbandate difensive, il Parma che per un po mette alle corde gli avversari ma si lascia sbattere a terra dalluragano Stankovic, due calci, due gol in fotocopia: comprese le deviazioni. In quel minuto (dal 17 al 18) potrebbe essere cambiata la stagione. Chissà! Il resto è musica: il tap-in di Cambiasso, servito da Biabiany. Il raddoppio di Crespo sullennesimo errore difensivo. Poi aggiungerà un palo e una traversa. Lingresso di Thiago Motta e quel gol che gli ha strappato sorrisi e desolazione di un lungo infortunio. Infine ancora Stankovic: il gol più puro, personale e personalizzato.
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