Cronache

Del Neri legge la sfida degli ex: «Non mi fido, ma voglio vincere»

Del Neri legge la sfida degli ex: «Non mi fido, ma voglio vincere»

Niente sentimentalismi, niente veleni. Del Neri e la Sampdoria sono pronti a «battagliare» domani (ore 15) a Bergamo contro l'Atalanta, ma senza farsi condizionare troppo dai tanti «ex» in campo. Il tecnico blucerchiato, per due anni alla guida degli orobici, non ha gradito le voci - tornate di moda negli ultimi giorni - di un divorzio burrascoso tra lui e i nerazzurri. «Quando si firma un contratto di un anno, a fine stagione si è liberi di scegliere - puntualizza il tecnico di Aquileia -, ed è quello che ho fatto io. Al di là di tutto quello che si dice in giro, io a Bergamo ritrovo un ambiente con cui mi sono lasciato bene. Un buon rapporto con la società, anche con la famiglia Ruggeri. L'ho detto e lo ripeto, devo ringraziare l'Atalanta perché mi ha rilanciato nel calcio che conta». Del Neri - che prima della partita sarà anche premiato con una targa dai tifosi dell'Atalanta - non si fida della squadra di Gregucci, ancora ferma a zero punti. «Li conosco bene? Certo - dice il tecnico - ma la cosa è reciproca. Anche loro conoscono molto bene me, il mio gioco. E posso dirvi una cosa. Atalanta e Sampdoria hanno una cosa in comune. Entrambe punteranno alla vittoria».
Gregucci, a proposito, ha annunciato una «gabbia» difensiva per Cassano. «Ma lui è un valore aggiunto, mica tutta la squadra - dice Del Neri - noi dobbiamo pensare al gioco collettivo». A proposito di Cassano, sul tormentone nazionale il mister doriano non dice niente o quasi: «La situazione può dare fastidio al giocatore? Beh, chiedetelo a lui...». Qualche dubbio di formazione, soprattutto in difesa (sulla destra Stankevicius non è al meglio, potrebbe scoccare l'ora di Cacciatore), eppure Del Neri ribadisce di «non avere dubbi». E poi una battuta per i tifosi. «Tutti sognano e fanno bene - dice il mister - ma noi abbiamo il dovere di restare nella realtà. Bisogna costruire il giusto spirito di squadra.

Anche e soprattutto per quando, nel corso della stagione, le cose non dovessero andarci sempre bene».

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