A Nervi cittadini più soli contro la criminalità

La risposta ufficiale è la solita: «Per ora sono solo voci». Il fatto è che quando certe voci iniziano a circolare, un fondo di verità spesso c’è. O peggio, è già stato tutto deciso. E così Nervi sta prendendo le contromisure. Perché le voci dicono che presto verrà chiuso il commissariato di polizia. Sempre ufficialmente, non si dovrebbe neppure parlare di chiusura, ma di «accorpamento» con il commissariato Foce-Sturla. Che, appunto, già nel nome dice di avere una bella fetta di città da controllare senza bisogno di aggiungere anche tutta Nervi, Quarto e Quinto. Insomma, con un commissariato di polizia in tutto il levante genovese sarebbe davvero dura continuare a parlare di presidi «vicini alla gente». Anche perché la zona ha già subito un taglio abbastanza doloroso di recente, come la chiusura della stazione carabinieri di Bavari. Una scelta che lascia il quartiere senza altri comandi della forze dell’ordine in zona, visto che occorre fare più di sette chilometri per raggiungere San Martino o Molassana.
A Nervi comunque si stanno già preparando. I cittadini stanno dando vita a un comitato per la difesa del posto di polizia. E la voce dell’accorpamento non è solo un tam tam popolare. È arrivata anche nei primi «palazzi». Il presidente del municipio Levante è Francescantonio Carleo, che sulla carta d’identità alla voce professione deve avere ancora scritto «maresciallo dei carabinieri», che proprio a Nervi ha svolto l’ultimo e più consistente periodo della sua carriera. Lasciata la difesa dei concittadini dalla caserma, ha deciso di continuare la sua missione dal ponte di comando del municipio. E, appena sentita l’idea dell’accorpamento del commissariato Foce-Sturla con quello di Nervi, ha subito scritto al prefetto Giuseppe Romano e al questore Salvatore Presenti. «Sono in attesa di una loro risposta - conferma Carleo -. Comunque ho già avuto altri incontri con i diretti interessati. Mi è sempre stato spiegato che di concreto e di definitivo non c’è ancora nulla».
Una spiegazione che implicitamente conferma che l’idea però esiste. E che qualcosa si sta già muovendo. «Ci sarà una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in prefettura - prosegue il presidente del municipio -. Si discuterà di questa situazione e io spero di essere invitato. Posso comunque dire che sono fermamente contrario all’ipotesi di accorpamento». Carleo, che aveva minacciato di «scavare le trincee» se il Comune avesse spostato i nomadi a Quarto, non ha paura di dire che si opporrà con ogni mezzo a decisioni «che vanno contro la sicurezza dei cittadini». E tra le risposte che sta aspettando c’è anche quella del sindaco a proposito della stazione carabinieri di Bavari. «Perché quando sono stato eletto la decisione, purtroppo, era stata già presa, la stazione era già chiusa - incalza -. Ora vorrei sapere dal sindaco se la scelta è stata dettata da una carenza di strutture o dalle decisioni del governo in tema di sicurezza.

Nel primo caso, potremmo cercare una soluzione, individuare una nuova struttura in grado di ospitare la caserma. Non ho ancora rinunciato all’idea di riportare i carabinieri a Bavari». Solo che adesso le sue forze dovranno dividersi. Non più solo per Bavari, ma anche per Nervi, che non vuole perdere il suo commissariato.

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