Nervi, scoperta in mezzo alle case una discarica di rifiuti pericolosi

Nel centro di Nervi c’era una discarica pericolosa. Da oltre 40 anni. Si trovava all’interno della Garbellini, ditta edile genovese con impianti in via del Commercio, dove operava un impianto di produzione abusivo di sostanze impermeabilizzanti e una discarica di rifiuti pericolosi. Lo ha scoperto il nucleo ambientale di polizia giudiziaria della polizia provinciale di Genova nel corso di alcuni controlli sul trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. L’operazione ha portato al sequestro di centinaia di fusti contenenti residui di sostanze anche pericolose.
La vicinanza della discarica alle abitazioni aumentava la pericolosità, per questo il nucleo ha immediatamente posto sotto sequestro tutta l’area, campionando le sostanze, inviate all’Arpal, agenzia regionale per l’ambiente, che li ha classificati come speciali.
Nel corso delle indagini, oltre le violazioni in materia di rifiuti, sono emerse anche gravi irregolarità in materia di emissioni in atmosfera e di salute dei lavoratori, perché la ditta produceva materiali isolanti per l’edilizia senza il rispetto delle norme ambientali e di sicurezza. Gli addetti impiegati a vario titolo dalla Garbellini erano più di una dozzina. Il nucleo ambientale ha posto sotto sequestro anche l’impianto di produzione abusivo che, in seguito all’intervento, è stato dismesso. Per le violazioni riscontrate è stato segnalato alla competente procura della repubblica il responsabile legale dell’azienda.
Attualmente sono in corso avanzato le operazioni di bonifica della zona della discarica (che è tuttora sotto sequestro) e i rifiuti sono via via rimossi ed avviati ad un corretto smaltimento.
«Negli ultimi 10 anni le problematiche e i crimini ambientali sono cresciuti in modo esponenziale a tutti i livelli – dice Paolo Lo Re, commissario del nucleo ambientale di polizia ambientale della “provinciale” - oggi la normativa richiede organi di polizia giudiziaria specializzati che sappiano districarsi tra le varie sanzioni penali». «L'abbandono abusivo di rifiuti speciali pericolosi è in costante crescita, troviamo spesso piccole discariche abusive dove si butta di tutto, compresi manufatti in cemento-amianto, pericolosi per la salute perché gli agenti atmosferici rendono volatili le fibre –spiegano gli esperti della polizia provinciale - Questo materiale si trova spesso vicino a coltivazioni o zone ad alta densità abitativa. I danni causati dall’amianto sono ormai ben noti. Per evitare inutili allarmismi va detto che i maggiori pericoli di esposizione avvengono nella manipolazione dei materiali se questo viene rotto o si verificano abrasioni».


Il nucleo ambientale di polizia giudiziaria della polizia provinciale è da oltre 10 anni impegnato nel contrastare il fenomeno dell'abbandono di rifiuti di qualsiasi specie. Solo nel corso del 2008 sono state poste sotto sequestro 11 aree e sottoposte a bonifica ambientale altre 16 aree interessate da abbandoni di rifiuti pericolosi e non pericolosi.

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