Silvia Villani
Si è parlato di unità e dItalia ma, al corteo del 25 Aprile a Cinisello Balsamo, il grande assente era proprio il tricolore. Linvito, lanciato due giorni fa da Letizia Moratti, candidato sindaco del centrodestra a Milano, è infatti caduto nel vuoto. Nella roccaforte rossa guidata dal sindaco di Rifondazione Angelo Zaninello, le poche persone che hanno partecipato alle deposizioni delle corone sulle lapidi dei caduti sventolavano con orgoglio soltanto bandiere dei Ds, della Rosa nel Pugno, dei Verdi e delle varie associazioni. Sotto il palco, dove le autorità tenevano i loro discorsi, cera, tra il pubblico, solo un tricolore: una bandierina colorata da una bimba che la sventolava mentre era in spalla al papà.
A Sesto San Giovanni, secondo le forze dellordine, i partecipanti alla celebrazione erano invece meno di un centinaio, la maggioranza dei quali politici di centrosinistra. «Gente convocata dufficio» - ha commentato Franca Landucci, capogruppo azzurro nellex Stalingrado dItalia che aggiunge come sia «meschino utilizzare il 25 aprile come argomento di propaganda». A farle eco Michele Russo, segretario di An di Sesto. «Devono essere gli storici a parlare della Resistenza non i politici. Se la Liberazione deve essere la festa di tutti, bisogna smettere di utilizzare i simboli istituzionali per fare campagna elettorale». La Cdl ha poi sottolineato il vero scopo della celebrazione. «Se mattina e sera sono stati densi di appuntamenti, non è stato organizzato nulla per ieri pomeriggio anche se tutti sono stati invitati a raggiungere un pulmino messo a disposizione per partecipare alla manifestazione provinciale a Milano».
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