Il dubbio è stato dissipato: non cè nessuna impronta di donna nella villetta Poggi. Questa è, però, anche lunica certezza che emerge dalla perizia effettuata da Nello Balossino, docente di elaborazione delle immagini presso lUniversità di Torino. Al professore, il gup Stefano Vitelli aveva chiesto una relazione sul percorso che Stasi avrebbe compiuto nella villetta di Garlasco, per verificare se limputato avesse potuto compierlo senza macchiare di sangue la suola delle sue scarpe. La scoperta di unorma allapparenza più piccola aveva portato a una proroga della consegna della relazione peritale, ma non potendo scientificamente provare che si trattasse di unimpronta diversa, lelemento non è stato preso in considerazione. Nessun cenno dunque, alla presenza di unimpronta «dubbia» sulla scena dellomicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Per il resto, i calcoli balistici del professor Balossino non forniscono risultati certi.
Lesperto, infatti, non si è sbilanciato più di tanto, allegando alla relazione tutta una serie di variabili, tra cui: lampiezza della falcata, la presenza di macchie di sangue più o meno piccole, lilluminazione solare e listinto di evitamento, ovvero quella capacità inconscia della mente umana di evitare gli ostacoli mentre si cammina. Centocinquanta pagine in cui vengono presentati i risultati di tutte le simulazioni effettuate (tra le 200 e 300mila prove) elaborate dal computer. Per fare un esempio della mancanza di certezza della perizia, eliminando dalla scena circa il 30 per cento delle tracce ematiche più piccole, limputato aveva sette possibilità su cento di non sporcare le sue Lacoste color bronzo. Considerando invece tutte le macchie presenti, la possibilità di uscire dalla casa di via Pascoli con le scarpe pulite diventa quasi nulla.
Intanto, dopo sei mesi di pausa, il processo con rito abbreviato nei confronti di Alberto Stasi è ricominciato ieri al Tribunale di Vigevano. Il dibattimento è ripreso con la discussione sulle quattro super perizie, chieste dal gup, e che fecero slittare la sentenza prevista il 30 aprile scorso. Ed è stato subito scontro tra difesa e accusa. «Sulle perizie ci sarà una dura battaglia - ha dichiarato lavvocato dei Poggi, Gianluigi Tizzone - ci sono state delle omissioni a svantaggio della nostra tesi». Sulla prima perizia in discussione, quella informatica, la Procura ha sollevato alcune eccezioni e la parte civile (la famiglia Poggi) ne avrebbe sollevate altre più generiche anche su quella medico-legale e chimica, in quanto alcune attività si sarebbero svolte senza la presenza dei propri consulenti. La battaglia è durato poco. Il gup Stefano Vitelli ha respinto le eccezioni di nullità sulla perizia informatica, mentre si è riservato su quella medico-legale. Nessun accenno su quella chimica e su quella dellesperto Balossino.
Uno dei legali di Stasi, Giuseppe Colli, durante una pausa del processo ha dichiarato: «Ci sentiamo tranquilli e determinati a portare a casa il risultato, il bilancio è positivo». Ludienza a porte chiuse continua con la discussione sulla perizia informatica, sotto gli occhi della famiglia di Chiara.
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