«Nessuno vuole lasciare Ma serve più dibattito»

Nessuna fuga dal Pdl, ma la richiesta di un maggior dibattito interno. Il presidente del gruppo in Provincia, nel suo profilo internet si definisce un «sognatore concreto».
Presidente Massimo Turci, dopo i sogni ora cominciamo dal concreto.
«Abbiamo approvato il bilancio della Provincia con una seduta di oltre 16 ore, dalle tre del pomeriggio alle 7,30 del mattino. Un buon esempio anche per il Comune dove mi sembra abbiano qualche problema».
E quindi?
«Questo significa che il gruppo del Pdl in Provincia è unito. C’erano oltre 700 emendamenti della sinistra».
Unito, ma è anche l’unico in tutta la Lombardia dove potrebbe nascere una corrente pro Fini.
«All’interno del gruppo c’è un dibattito, una dialettica interna».
Di che si discute?
«Si discute del fatto che all’interno del partito si discuta troppo poco».
Colpa di Silvio Berlusconi?
«Io dico che nella mia lunga vita politica ho visto democrazia interna solo nell’Msi. Non certo in An, né nel Pdl».
Accuse pesanti.
«Pochissime occasioni di discussione negli organi politici. Una direzione cittadina o provinciale dove si possa discutere dei problemi del territorio».
E quindi?
«È tutto demandato ai gruppi consiliari, con il risultato che ogni singolo Comune e pensa ai propri interessi. E così fanno le Province e la Regione».
Ci va mica già leggero.
«Nel centrodestra manca un coordinamento».
C’è un coordinatore regionale.
«Ed è giusto che decida. Ma forse dovrebbe ascoltare di più che ha contatto con i cittadini, chi lavora negli enti. Non c’è radicamento nel territorio».
La sua proposta?
«Una direzione politica, un coordinamento che si confronti sui problemi concreti. Altrimenti a prevalere sono gli interessi dei singoli enti».
Vi fa paura la Lega?
«La Lega smetta fare la forza di governo e di opposizione quando deve andare a prendere i voti. Troppo comodo».
I problemi sono dentro il Pdl.
«Bisogna discuterne di più».
Sembra che anche a Milano, dove il Pdl è nato, la fusione tra Fi e An sia piuttosto a freddo.
«Non c’è dubbio che in viale Monza il nostro arrivo abbia creato dei problemi».
Spieghi bene. Intanto viale Monza è l’ex sede di Fi e ora del Pdl. Vuol dire che non vi hanno accettati?
«Voglio dire che in An c’era tanta gente con esperienza politica e buone idee. Ma il gruppo di viale Monza ha vissuto il nostro arrivo come un’intrusione. Al di là della volontà dei coordinatori Guido Podestà e Maurizio Lupi».
E voi di An invece?
«Vorremmo modificare un situazione ormai ammuffita.

Non sono mica dei geni, hanno avuto problemi anche a raccogliere le firme per le Regionali. Qualcuno è anche venuto alle mani. Non si può continuare così».
Vuol dire che ve ne andrete dal partito.
«Qui in Provincia nessuno se ne andrà. L’ho già detto, chiediamo semplicemente più dibattito.

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