New Century vicino al crac

da Milano

New Century Financial, la seconda società statunitense nel settore dei mutui ad alto rischio, ha dichiarato di essere in crisi di liquidità, accrescendo così i timori di una prossima bancarotta. In particolare New Century ha dichiarato di non avere più mezzi finanziari necessari per onorare i prestiti contratti con banche d’investimento del calibro di Morgan Stanley, Citigroup, Goldman Sachs.
«L’unica possibilità di salvataggio è, a questo punto, rappresentata dall’intervento di qualche istituto di credito», ha commentato un analista di Keefe Bruyette & Woods. Ieri il titolo, che aveva già perso il 90% dall’inizio dell’anno, non è stato ammesso alle contrattazioni in vista di «importanti comunicazioni» e già nel pre-Borsa aveva accusato un ulteriore ribasso del 48%. Il gruppo ha sottolineato che molto probabilmente non riuscirà a presentare alle autorità i risultati di bilancio annuali entro la scadenza fissata al 16 marzo. Questo fattore potrebbe portare anche alla cancellazione del titolo dal Nyse. Secondo gli analisti la compagnia potrebbe richiedere l’amministrazione controllata.
La notizia ha pesato sull’andamento del mercato di Wall street, che da alcune settimane assiste con qualche ansia alle dinamiche del settore dei mutui e dei prestiti. Ieri, tra l’altro, è stato diffuso uno studio della banca d’affari Lehman Brothers in cui si segnala che negli Usa l’ammontare delle insolvenze nel settore immobiliare potrebbe raggiungere i 225 miliardi di dollari nei prossimi due anni.

I defaults potrebbero raggiungere i 300 milioni se il prezzo delle case rimanesse piatto in presenza di elevati rialzi dei tassi di interesse. L’analisi sottolinea che, con un mercato come quello dei mutui ipotecari, da 8,5 trilioni, il problema delle insolvenze appare «gestibile», anche se il rischio è quello di un effetto «contagio» legato al caso Century.

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