New York - Il petrolio ha segnato un nuovo record a 100,09 dollari al barile al mercato di New York. Dopo essere stata soltanto toccata ieri, la soglia dei 100 dollari a barile è stata quindi completamente superata nella giornata odierna. A trainare al rialzo il prezzo del petrolio, l’andamento delle scorte sul greggio statunitensi che, come comunicato dal dipartimento dell’energia Usa, sono diminuite di 4 milioni di barili nella scorsa settimana, un valore nettamente superiore alle stime degli analisti. Subito dopo l’annuncio, il petrolio ha leggermente perso terreno per poi toccare i nuovi massimi appena gli operatori hanno "digerito" i dati odierni sulle scorte, come spiega un analista di Citigroup. Il greggio è poi nuovamente sceso sotto i 100 dollari, a testimonianza della volatilità del suo prezzo attuale, venendo scambiato a 99,70 dollari.
Stangata sulle famiglie Intanto i consumatori lanciano l’allarme-stangata. Per il Codacons, "la nuova corsa al rialzo del petrolio, se non verrà arrestata, rischia di tradursi in una pesante stangata per i cittadini, pari a 450 euro annui a famiglia". Adusbef e Federconsumatori parlano di "rischio di una ricaduta da 480 euro". I consumatori chiedono quindi al governo "interventi strutturali". "Il Paese deve dotarsi, concertando con la Comunità europea, di un serio piano energetico basato su risparmi delle famiglie e delle imprese, delle fonti alternative - affermano Federconsumatori e Adusbef - e deve accelerare la costruzione di nuovi gasdotti e rigassificatori".
Bisogna poi "mettere mano a tutto il sistema della distribuzione carburanti", riorganizzando la rete, aprendo distributori negli ipermercati, trasformando i gadget in sconti o buoni benzina, diffondendo i self-service e modernizzando i distributori da vendite solo oil a vendite oil-non-oil. L’Unione consumatori chiede al governo di congelare l’Iva sui carburanti, il Codacons di tagliare le accise.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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