Nicastro è a un passo dalla direzione generale

Accordo vicino per la nomina di Roberto Nicastro a direttore generale di Unicredit. La decisione, salvo sorprese, è in dirittura d’arrivo e andrebbe a comporre, insieme alla scelta del nuovo amministratore delegato, il ticket che guiderà la banca dopo l’uscita di Alessandro Profumo.
Ecco perché il passo avanti di Nicastro, che oggi è il capo dell’area retail ed è uno dei quattro vice amministratori delegati di Piazza Cordusio, potrebbe essere contemporaneo alla scelta del successore di Profumo. I grandi azionisti sono al lavoro con il presidente Dieter Rampl in vista del cda del 30 settembre a Varsavia. Tra le Fondazioni c’è ancora qualche perplessità da superare, ma in pole position per la poltrona di ad sembra essere Andrea Orcel (50 anni), banchiere d’affari alla guida di Bank of America-Merril Lynch in Italia.
Orcel ha seguito come advisor molte delle partite cruciali che hanno permesso a Unicredit di diventare una delle principali banche europee, ma in Piazza Cordusio occorre anche un banchiere che conosca la rete e abbia una lunga esperienza nella «banca commerciale», quella che lavora con i clienti e gli sportellisti. Da qui la probabile promozione di Nicastro alla carica di direttore generale con deleghe forti.
«All’indomani delle dimissioni di Profumo, la nomina di una figura di direttore generale autorevole non è solo opportuna, ma è anche molto sentita all’interno del gruppo», ha rivelato ieri un manager di lungo corso della banca milanese. L’esigenza di mettere mano alla governance del gruppo e di ripristinare la figura del direttore generale, è peraltro stata riportata in auge anche dalle richieste di Bankitalia. E ora risponde alla volontà di preservare l’aspetto della continuità, rassicurando, con una nomina interna all’Unicredit, azionisti, Fondazioni e mercato.
Nicastro viene inoltre descritto da più parti come una persona «gradita all’interno del gruppo». «È l’uomo che gestisce il retail con equilibrio e innovazione - ha detto ieri all’Apcom un manager di Unicredit che ha preferito mantenere l’anonimato - e che ha al suo attivo una grande esperienza internazionale. Non dimentichiamoci che è stato lui che ha dato il via alle acquisizioni nell’est Europa».


Da più parti si fa poi notare che un direttore generale forte servirebbe anche a gestire l’imminente riassetto della Banca Unica, che partirà il primo novembre. «Un riassetto che al momento non sembra affatto in pericolo - conclude il top manager - Non sarebbe possibile fermarlo. La decisione è stata presa dall’assemblea degli azionisti».

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