Niels Steensen

Ecco uno scienziato luterano di Copenhagen convertitosi al cattolicesimo e finito sugli altari. Meglio conosciuto come Niccolò Stenone, visse quarantotto anni e morì nel 1686. È considerato tra i fondatori della geologia e della paleontologia; come medico e anatomista, a lui si deve il “dotto di Stenone” che tutti portiamo in corpo. Nel 1666 si trovava a Livorno e, da buon protestante, considerava l’incredibile venerazione dei livornesi per la Madonna di Montenero, protettrice della Toscana, nient’altro che una chiassosa superstizione papista. Ma gli capitò di assistere alla strepitosa processione del Corpus Domini, il 24 giugno di quell’anno. Campane e stormo, petali di fiori che cadevano dai balconi, le navi in porto pavesate a festa, festoni e arazzi alle finestre, i soldati che presentavano le armi, la gente che si metteva in ginocchio al passaggio del baldacchino, tutte le autorità dietro al Santissimo, le confraternite, le corporazioni, il clero. E soprattutto, migliaia di voci che intonavano il Pange lingua. Lo scienziato rimase turbato, la sua mente sveglia e allenata gli proponeva un dilemma: o sono pazzi loro o sono pazzo io. Già, ma egli aveva pur conosciuto fior di suoi colleghi di tutta l’Europa, gente che credeva davvero che quel tondino di pane fosse il Corpo di Cristo. E, lo sapeva bene, non erano affatto pazzi. Anzi.

Così, decise di chiedere lumi al diretto interessato. E li ottenne, tanto da ricevere gli ordini sacri nel 1675. In effetti, chi cerca la verità, la trova. Tanti, invece, dicono, sì, di cercarla, ma in cuor loro cercano solo se stessi.

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