Niente fuochi in Duomo Milano perde la gara europea

Elena Gaiardoni

Neanche un tentacolo di fuochi d'artificio nella notte tra il 31 dicembre e il primo giorno di gennaio in piazza Duomo. Su tutti i telegiornali Milano è apparsa serrata in una cintura di forza attivata dai controlli di sicurezza. Giochi pirotecnici: assenti. Persino la porta di Brandeburgo si è rischiarata a giorno grazie alla pioggia scoppiettante in cielo e considerato il fatto che Berlino è la città del più recente attentato musulmano in Europa, i fuochi potrebbero esser sembrati meno plausibili lì che a Milano.

Da Parigi a New York, da San Paolo a Mosca, da Sidney a Mumbay il carosello di fontane, di immense bolle rosse, argento, azzurre e gialle, ha offerto ai cittadini lo stupore che si meritano. Il Capodanno è rimbalzato con gioia in immagini sfolgoranti e di buon augurio. Milano: buia. Questione di maggiore sicurezza? Se fosse così si sarebbe dovuto vietare petardi, razzetti, botti, schiscette di scintille da quattro soldi in tutte le strade della città, che erano a rischio attentato quanto piazza Duomo, per quanto possiamo pensare. Invece i micro, poveri, scialbi schioppi di ragazzotti sbottavano qui e là, tranne che in piazza Duomo, dove non si sarà vista neppure una stellina sospetta ma non si è vista neppure la festa.

Per fortuna ci ha pensato la Modonnina, rischiarata dalla nuova illuminazione, a fare un po' di colore in cielo, perché la giostra di pepite lucenti, la girandola di colori, il caleidoscopio di braci non è partito. Tutto spento il cielo della città in un Capodanno che ha seminato anche un po' di nebbia.

Controlli sì, ma perché festa no? Milano è una delle città del mondo che dettano moda quanto a bellezza e creatività. Purtroppo per il Capodanno 2017 non è stata capace di fare luce. Eppure il castello Sforzesco si presterebbe molto bene a risplendere.

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