da Roma
Aggravanti che consentano linnalzamento della pena minima e luso di parte del cuneo fiscale e del credito dimposta per le aziende che assumono donne. Ma non solo: un Osservatorio antiviolenza, diffusione capillare dei numeri verdi e delle campagne antiviolenza, un tavolo tecnico con tutti i ministri competenti. Ecco il Piano straordinario del ministro Barbara Pollastrini per contrastare la violenza sulle donne: misure che il centrosinistra approva, mentre per lopposizione sono «insufficienti». La titolare del Ministero per i diritti e le pari opportunità lo ha presentato stamani in Consiglio dei ministri.
«È necessario - ha detto - pensare a un inasprimento delle pene, in modo da eliminare ogni spazio per le attenuanti. Anzi, penso allindividuazione di aggravanti che consentano linnalzamento della pena minima». Per il ministro si è di fronte ad «una grande questione culturale» che «passa anche per il lavoro e loccupazione femminile»: per questo, spiega, ha proposto luso di parte del cuneo fiscale e del credito dimposta per le aziende che applichino le pari opportunità assumendo personale femminile. «Cè bisogno - ha spiegato - che tutto il Paese partecipi a quella che è una grande campagna civica di rispetto».
Dalla maggioranza si dicono daccordo con Barbara Pollastrini il verde Tommaso Pellegrino e Silvana Mura, di Italia dei Valori. «Contro gli stupri bisogna adottare una linea dura - dice Pellegrino - con iniziative legislative che portino allaumento delle pene minime. Oggi più che mai è urgente che il Parlamento se ne occupi». Mura invita invece a non puntare solo sulla repressione ma «anche e soprattutto sulla prevenzione, dal momento che nulla potrà risarcire le donne che hanno subìto violenza»; la parlamentare dellIdv chiede quindi «un rafforzamento delle forze dellordine e degli strumenti di controllo del territorio a loro disposizione, specie nelle aree cittadine dove più diffusi sono i casi di abuso» e in particolare linstallazione di telecamere, ronde alle stazioni ferroviarie, limpiego di volontari.
Anche Morena Piccinini, segretario nazionale confederale della Cgil, condivide le proposte del ministro «sia per quanto riguarda gli aspetti giuridici di innalzamento della pena minima per evitare le frequenti situazioni di scarcerazione immediata anche in caso di stupro o addirittura di pedofilia, sia per il potenziamento di strumenti sociali, dai centri anti-violenza ai consultori».
Lopposizione, pur ritenendo condivisibili le misure del piano straordinario, non è soddisfatta. E se Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, insiste sulla proposta della castrazione chimica, Daniela Santanchè di An ritiene che «bisogna partire dalla liberazione delle donne islamiche» e chiede una commissione dinchiesta sulla condizione delle donne musulmane nel nostro Paese.
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