«Niente sacrifici di animali in viale Jenner»

L’assessore alla Sicurezza: «La moschea traslocherà. È già stata individuata un’area alla periferia di Milano, appena fuori dai confini comunali»

Roberto Bonizzi

È un Islam sotto sfratto quello che si prepara a celebrare la festa del Sacrificio. Cade oggi la ricorrenza di Aid el Kebir, la giornata in cui i musulmani ricordano il sacrificio di Abramo, con Allah (Dio nella tradizione ebraica e cristiana) che salvò suo figlio Ismaele lasciando immolare un montone. Quasi 10mila islamici sono pronti a ritrovarsi per pregare e organizzare il banchetto dopo il sacrificio di oltre 3mila montoni. «Se pensano di utilizzare il centro islamico e la moschea di viale Jenner - avverte l’assessore alla Sicurezza di Palazzo Marino, Guido Manca - si sbagliano. I rilievi dell’Asl di Milano, compiuti il 27 dicembre scorso, comprovano che lì “non può essere svolta alcuna attività di preparazione di alimenti assimilabile a pubblico esercizio”. Mentre, viceversa, da numerose segnalazioni di cittadini residenti nella zona, la preparazione di alimenti sembra essere una pratica diffusa nel centro». Con una lettera, inviata al prefetto Gian Valerio Lombardi, al questore Paolo Scarpis, al comandante provinciale dei carabinieri Enzo Bernardini, al comandante provinciale della Guardia di finanza Michele Carbone e al comandante dei ghisa Antonio Chirivì, Manca chiede alle forze dell’ordine di «vigilare sul rispetto del divieto dell’Asl».
Poi l’assessore torna a uno dei punti caldi del suo programma: lo spostamento del centro islamico diretto da Abdelhamid Shaari. «Insieme a un ente pubblico, che ha messo a disposizione uno stabile, abbiamo già individuato un’area per il trasferimento della struttura che, lo ripeto da mesi, in viale Jenner non può più stare». Nessuna indiscrezione sulla nuova destinazione, «per non creare turbolenze» spiega Manca, che comunque anticipa: «È stata individuata all’estrema periferia della città. Appena fuori dai confini comunali. L’edificio è in disuso e la ristrutturazione sarebbe a carico del centro islamico. L’ente pubblico proprietario è già d'accordo. Nei prossimi giorni chiederemo al prefetto Lombardi di convocare una riunione comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica proprio per discutere della questione. È ora di affrontarla, l’ex prefetto Ferrante ha rimandato troppo a lungo».
Intanto per la festa di Aid el Kebir stanno lavorando le macellerie islamiche con la complessa procedura di preparazione dei montoni avversata dagli animalisti per le sofferenze inflitte agli ovini, uccisi senza stordimento. La Lega italiana per i diritti degli animali ha già inviato al ministero della Salute e al presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, una lettera con cui chiede di impedire tutte le macellazioni illegali. Secondo il rito tradizionale i musulmani devono scannare un agnello maschio che abbia superato i 12 mesi di età. Vengono legate le zampe anteriori e posteriori, la testa dell'animale viene rivolta a La Mecca e con un colpo secco vengono recise trachea e giugulari. In questo modo il cuore continua a battere e il corpo si svuota di tutto il sangue. Alla sera le donne cucinano il montone, alla griglia, e lo dividono in tre parti: una per i parenti, una per gli amici, una terza per i bisognosi.

I nuclei familiari si ritrovano per mangiare insieme e, dopo il pasto, ai bambini vengono donati dolci e regali.
Sarà Ali Abu Shwaima, imam della moschea di Segrate, a officiare oggi la preghiera organizzata per Aid el Kebir dalla comunità milanese. Il suo sermone, al Palalido, sarà ascoltato da non meno di 10mila persone.

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