Contrordine, maschi. Non siamo più quelli di una volta, duri anche se non puri. Il logorio della vita moderna ci sta fregando la gloria accumulata nei secoli. Sputtanati, tanto per stare alle mode linguistiche, anche nei sondaggi, smascherati nel nostro lato forte che è diventato ormai debole: il sesso. Finiti i tempi delle performance diurne, notturne, mattutine, pomeridiane, serali, la coppia entra in crisi a letto e non per colpa di lei, della sua cefalea, dei suoi problemi con i pupi e il ragù acido. Nooo, siamo noi a mollare l’osso, lo dicono quelli della OnePoll, ditta britannica di sondaggi, con tendenza e preferenza sulle virtù del maschio globale.
Dopo aver raccolto il parere di quindicimila donne di venti Paesi sui peggiori amanti al mondo, italiani terzi nella bed-parade dominata dagli spagnoli, tedeschi ultimi perché puzzolenti con un gruppetto di sfigati tra cui gli inglesi (sono pigri), gli svedesi (troppo lesti, non come all’Ikea), olandesi (vogliono dominare, come nei campi di football, una volta!), gli americani (troppo ruvidi, arrivano i nostri non ce l’hanno soltanto nei film), la OnePoll ha voluto sondare i comportamenti degli uomini e quelli delle donne quando formano una coppia, stabile, consolidata, datata. Su quattromila intervistati, non credo all’uscita della camera da letto, il ventisette per cento dei maschi ha dovuto confessare di aver fatto uso di uno stratagemma, di un alibi per respingere le avances della consorte, compagna, fidanzata, partner. Di contro soltanto il diciotto per cento del popolo femminile ha ammesso di essere caduta nella solita, miagolante scusa per non sottomettersi ai desideri e alla libidine del compagno di letto.
Quelli della ditta britannica non si sono mica fermati qui. Hanno voluto scendere nei particolari, parola per parola, ridicolizzando il ruolo storico del maschio che non deve chiedere mai. Anzi, qui ci troviamo di fronte alla famosa svolta epocale, a maschi che oltre a non chiedere mai non ce la fanno più nemmeno a respirare, indossano il pigiama in ogni parte del corpo e della mente, vanno in pensione sessuale, mancano loro soltanto il porro con il pelo ben evidente sul mento, il fiato pesante, i bigodini no, la calvizie ha già fatto il suo sporco lavoro, per il resto il dado è tratto. Dunque ecco a voi, ladies and poco gentleman, il decalogo del macho di questo nuovo millennio, alla faccia di Casanova e di Valentino, di Taricone e di Corona. «Sono stanco» è infatti la prima giustificazione utilizzata dalla metà del campione, seguita dal più chiaro e diretto «non ho voglia», sono le parole chiave per chiudere la vicenda, spegnere la luce e incominciare a ronfare. Dipende anche dalla fisionomia della partner, mi consentite il sospetto? Dipende dal suo stato d’essere, dai lavori in corso dopo la toilette serale che, solitamente, dura quel tempo utile e necessario perché il consorte da giacente si trasformi in dormiente, russante. Ma questa non è una difesa d’ufficio, ormai non teniamo più il ritmo dell’emancipazione altrui, il sesso debole ha cambiato personaggi e interpreti e sito nel letto. Nella classifica delle palle in calcio d’angolo per evitare l’incontro ecco che al terzo posto si piazza un classico del repertorio: «Ho mal di testa», abbiamo insomma rubato l’idea e la parola alle nostre compagne di avventura le quali, tuttavia, si sono fatte furbe, molto furbe. Infatti indovinano la postura giusta e, secondo il sondaggio, almeno quattro su dieci, fanno finta di dormire e noi ci caschiamo, teneri, romantici, manca soltanto il cartello non disturbare il «gentil sesso». Tanto il servizio in camera è già escluso. Ma si sa che quando scendono in campo i britannici, e quando si tratta di sesso, i pruriti aumentano e allora facciamoci del male fino alla fine e leggiamo quali sono le altre scuse più usate per restare vergini fino al risveglio.
1) Sono stanco/a
2) Non ho voglia
3) Ho mal di testa
4) Devo alzarmi presto domani
5) Sono preoccupato/a per questioni di lavoro
6) Mi innervosisci
7) Ho sentito il bambino agitarsi
8) Dovresti farti una doccia
9) Ho mal di schiena
10) Non ci conosciamo abbastanza.
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