«No agli ascensori e bar al Vittoriano»

Continua la battaglia in difesa dell’integrità dell’Altare della Patria da parte dell’associazione Italia Nostra. Via le strutture dei nuovi ascensori dal Vittoriano, ma anche la caffetteria sulla terrazza al primo piano: questa la richiesta dell’organizzazione, che si occupa di salvaguardia e tutela dell’ambiente. «Offendono la sacralità del monumento», così, con una lettera firmata il presidente di Roma dell’associazione, Carlo Ripa di Meana, lancia un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, perché ascensori e caffetteria vengano rimossi prima del prossimo 4 novembre.
«Le chiediamo di intervenire - scrive a Napolitano Ripa di Meana - perché sia rimossa la struttura di cristallo verde ed acciaio recentemente appoggiata dall’esterno al monumento, di cui sfonda con 3-4 metri di fuori corpo, la cornice superiore del Sacrario, disegnata dall architetto Giuseppe Sacconi alla fine dell’Ottocento».
Italia Nostra, aggiunge Ripa di Meana, «ritiene che in vista della giornata del prossimo 4 novembre, quando la Repubblica celebrerà l’Unità nazionale e rievocherà l’inumazione del Milite Ignoto nel 1921, il manufatto estraneo al monumento possa essere rimosso».

Convinto parere dell’associazione, fa notare il responsabile per Roma dell’associazione, è anche «che sia necessario, anzi urgente, che venga chiusa la caffetteria-catering, sistemata nella prima terrazza dell’Altare della Patria, con i suoi ombrelloni, tavolini, sedie e tendaggi, incompatibile con l’alta sacralità del luogo, per l’Italia intera e per la memoria dei tanti suoi Caduti lì sublimata dal sottostante sepolcro del Milite Ignoto».

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