No ai diktat delle Procure «Siamo garantisti con tutti»

MilanoFormalmente la discussione riguarda Piergianni Prosperini, l’assessore regionale lombardo arrestato un mese fa per corruzione. In realtà il problema delle candidature linde da pendenze giudiziarie è più ampio e tocca altre inchieste in corso, in cui le voci si rincorrono alle voci. Se ne è discusso ai vertici milanesi e regionali e il Pdl si è diviso. Il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ha mostrato scetticismo sulla possibilità di candidare chi è agli arresti. «Non possiamo farci scrivere le liste dalla magistratura» la linea espressa da una parte del partito, incluso il coordinatore regionale, Guido Podestà. Garantismo condiviso da Giancarlo Abelli, marito di Rosanna Gariboldi, appena tornata in libertà dopo quasi tre mesi di carcerazione preventiva: «Si è innocenti fino a prova contraria. E invece ho sentito dire che persino i chiacchierati, oltre che i soggetti a qualsiasi provvedimento giudiziario, dovrebbero essere esclusi dalla competizione elettorale».
Duri e puri sono gli ex di An, che è proprio il partito di provenienza dell’assessore Prosperini. «Se mettiamo in lista persone sottoposte a provvedimenti giudiziari, rischiamo di perdere voti a vantaggio della Lega» dice il deputato e vice coordinatore lombardo del Pdl, Massimo Corsaro. In effetti la Lega, con Matteo Salvini, non si oppone ma tira già qualche bordata: «Anche se non è il massimo della vita candidare un ospite del carcere di Voghera, non sarebbe né il primo né l’ultimo caso di detenzione che si rivela ingiustificata».
Corsaro nega che si riaffacci la vecchia anima giustizialista: «Ma non possiamo fare gli struzzi. So che può sembrare un discorso di puro cinismo politico, una forzatura che rasenta l’ingiustizia, eppure è indispensabile mettere da parte il tornaconto personale e interrogarsi sul bene del partito». Lui non ha dubbi: «Anche se paghiamo costi alti, dobbiamo valutare che il giorno in cui ti dicono che quella persona sotto inchiesta è innocente può essere troppo tardi: i voti li abbiamo ormai persi».
Alla riunione del coordinamento milanese del Pdl, venerdì scorso si è presentato Giorgio Stracquadanio, parlamentare di fede garantista. Ha chiesto di stendere un documento in difesa di Prosperini, perché la sua detenzione è «un abuso». Stracquadanio è convinto che la politica deve stare ben attenta a difendersi ruolo e prerogative: «Ho appena visto il film di Iosi su Craxi. Anche allora si cominciò così, arrestando personaggi minori e tutti pensavano che sarebbe toccato a qualcun altro. Senza una reazione energica, prima o poi arriva il turno di ciascuno di noi».

Ricorda Calogero Mannino, prosciolto, e Ottaviano Del Turco, che sembrava schiacciato dalle prove «e invece dopo diciassette mesi non c’è nulla di certo». C’è anche una proposta: estendere l’immunità dall’arresto anche ai parlamentari regionali: «Hanno funzioni legislative importanti, che cresceranno con il federalismo. È bene che godano di adeguate guarentigie».

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