«No ai doppi incarichi in Comune Chi va in Parlamento lasci la giunta»

L’assessore Terzi propone agli azzurri un codice di autoregolamentazione: «O Roma o Milano, chi viene eletto ceda il suo posto ai giovani consiglieri»

«No ai doppi incarichi in Comune Chi va in Parlamento lasci la giunta»

«No ai doppi incarichi». Tradotto: se qualche assessore verrà eletto al Senato o al parlamento, ceda il posto in giunta ai giovani consiglieri, che - in vista di sfide importanti come quella dell’Expo - possono concentrarsi al cento per cento sui progetti per la città, senza «divagazioni» romane. Giovanni Terzi parla da capodelegazione di Forza Italia in giunta, prima che da assessore comunale allo Sport e ai Grandi eventi. Propone un «codice di autoregolamentazione» agli azzurri, ma che potrebbe essere raccolto anche dagli altri partiti della maggioranza.
Premessa: cosa c’è nel futuro dell’assessore Terzi?
«Se me lo permetteranno, continuerò a fare l’assessore. Non ho mai pensato di andare a Roma, ho il ruolo di capodelegazione in giunta e la fiducia del partito e del sindaco sull’assessorato allo Sport. Ho sempre apprezzato chi completa il ruolo che ha iniziato, voglio mettermi alla prova e vedere se rispetto al programma che ho fatto per lo sport sarò stato capace, alla fine, di dare risposte alla città».
Altri suoi colleghi invece non nascondono ambizioni romane...
«Nella giunta di Milano abbiamo una classe dirigente azzurra di altissimo livello, dall’assessore Ombretta Colli a Tiziana Maiolo a Bruno Simini. Ma si prepara una stagione ricca di avvenimenti importanti per la città, e se vinceremo l’Expo il tempo e l’impegno richiesto agli assessori sarà ancora più importante».
Quindi?
«Sarebbe giusto nei confronti degli elettori che chi sarà nominato a Roma rinunci al doppio incarico e scelga se fare un lavoro serio in giunta o in parlamento».
Un messaggio di buona politica?
«Tra la gente circola un clima di antipolitica, e un cittadino sa benissimo che se un assessore viene eletto anche come senatore o onorevole il suo impegno per la città ne risente, non riesce a fare tutto come prima. Noi dobbiamo invece recuperare la fiducia nella politica. Apprezzo chi, come Tiziana Maiolo, ha già anticipato che in caso di elezione lascerà la giunta. Lo stesso fece Mariastella Gelmini: eletta al parlamento rinunciò al ruolo di consigliere regionale».


An e Fi sono ormai una grande «famiglia»: l’appello è esteso anche agli assessori-cugini?
«Io mi rivolgo a Forza Italia, ma An non si è mai tirata indietro su questioni che riguardassero situazioni di etica politica. Abbiamo tanti giovani consiglieri che possono salire di grado e auspico che si colga la stagione elettorale che ci attende, prima con le politiche e poi le provinciali, come un’occasione per aiutarli a "crescere"».

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