RomaNo al burqa perchè mortifica la dignità della donna e rappresenta un problema anche sul fronte della sicurezza. Nel centrodestra da Gianfranco Fini ad Umberto Bossi sono tutti daccordo: Sarkozy ha fatto bene, anzi benissimo, a non fare marcia indietro, imponendo il divieto di indossare il burqa e il niqab, ovvero il velo islamico integrale e quello che lascia scoperti soltanto gli occhi.
Fini rilascia un commento una volta tanto gradito alla Lega. «Un divieto giusto, opportuno e doveroso - dice il presidente della Camera - In ragione di un valore che è quello della nostra Carta Costituzionale, relativo alla dignità della donna che non può essere sottoposta a violenze o comportamenti indotti da gerarchie diverse da quelle della legge».
Allinterno della maggioranza le perplessità riguardano soltanto la necessità o meno di una legge specifica, visto che in realtà in Italia il mascheramento totale del volto è già proibito come ad esempio fa notare il presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota. «In Italia esiste una norma che stabilisce che non si può andare in giro mascherati - ricorda Cota - quindi basta che si applichi il principio contenuto in essa». Spesso però, prosegue il governatore del Piemonte, «si interpreta la legge in modo non chiaro» e dunque si cerca di aggirare il divieto rivendicando il diritto alla libertà religiosa. Proprio per questo la Lega ha messo a punto un ddl specifico per vietare il velo islamico integrale che verrà presentato domani alla Camera. «Il nosto ddl è identico a quello francese - spiega il capogruppo della Lega Nord a Montecitorio, Marco Reguzzoni - Dobbiamo approvarlo anche noi in modo da rendere più difficile alla Commissione europea contestarne la validità ed i principi». Per Reguzzoni è necessario dare un segnale anche agli altri paesi della Ue. «Costringere una ragazza a celare il proprio volto è una pratica che non fa parte della cultura e dei valori della Ue - dice Reguzzoni - Viste anche le dichiarazioni di Fini auspico che liter del provvedimento possa essere molto breve».
Ma una proposta di legge pronta per essere varata è già da tempo allesame della Commissione Affari Costituzionali della Camera, relatrice proprio la finiana Souad Sbai, che da sempre si batte contro il fondamentalismo in difesa dei diritti delle donne immigrate ed è convinta sia necessaria una legge specifica.
«Adesso il divieto deve essere approvato anche in Italia - dice la parlamentare di Futuro e Libertà - Non dobbiamo avere paura: proibire il velo integrale significa compiere un nuovo passo nella direzione della tutela dei diritti di tutte quelle donne sottomesse e segregate». Inaccettabile per la Sbai cercare di far passare la tesi che vede nel burqa un simbolo della libertà di religione e che definisce una libera scelta quella delle donne che lo indossano. «Si tratta di donne imprigionate alle quali il velo spesso è stato imposto. Se è vero che oggi in Italia le donne che indossano il velo integrale sono poche, è altrettanto vero che il Parlamento ha il dovere di dare una linea di indirizzo al paese - insiste la Sbai - Ha ragione il ministro Carfagna: noi salviamo le poche di oggi per salvaguardare le seconde generazioni e operare a favore di unintegrazione vera».
Il presidente dei senatore Pdl, Maurizio Gasparri, sottolinea che il divieto serve anche a «garantire lordine pubblico e la sicurezza dei cittadini».
Tutti daccordo contro il burqa quindi? Sì, nel centrodestra.
Il no al burqa unisce la destra Fini: «Divieto giusto e doveroso»
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