«No al decreto Formigoni ricorra alla Consulta»

Corsaro: «Si annuncia il caos. Lo stesso vale per la vendita dei farmaci nei supermercati»

An e Fi entrano in rotta di collisione col ministro Bersani per il decreto sulla competitività. Il partito di fini chiede a Formigoni la presentazione di un ricorso alla Consulta, Fi prepara una proposta di legge che vieti la vendita dei medicinali nei supermarket della Lombardia. «Questa volta - ha commentato il capogruppo Roberto Alboni - Bersani ha toppato, costretto a difendere gli interessi di qualcuno, vedi la Lega delle Cooperative». «Il decreto - ha spiegato poi l’assessore alle Attività produttive, Massimo Corsaro - ha obiettivi populisti e demagogici lontani dall’essere realizzati, e poi riguarda materie che secondo il Titolo V della Costituzione, quello modificato dal centrosinistra, sono di competenza regionale». E questo permetterebbe appunto il ricorso alla Consulta. Secondo An, è una «menzogna» che con la possibilità di vendere i farmaci da banco nei supermercati ci sarà una diminuzione dei prezzi e lo stesso si può dire per la liberalizzazione «indiscriminata» delle licenze dei taxi che si è vista in città come «Bagdad e Kabul». Per questo, An ha preparato una mozione che chiede il ritiro del decreto e l’apertura di un tavolo di contrattazione perché «con la deregulation - si legge nel testo - si assisterà al caos sul mercato delle licenze, sul servizio e sui prezzi delle corse. E per il futuro si potrebbero creare monopoli da parte di grandi aziende realizzando una situazione peggiore dell’attuale».
E gli stessi problemi ci saranno con i farmaci. «Quello che è accaduto nei Paesi dove è stata aperta la vendita nella grande distribuzione - ha osservato il consigliere Carlo Maccari, vicepresidente di Confarma - è non una diminuzione dei prezzi, ma un aumento della spesa farmaceutica.

Il presidente della commissione Attività produttive, l’azzurro Carlo Saffioti, si dice «indignato» e pronto a chiedere pure lui a Formigoni di «verificare se è competenza dello Stato muoversi autonomamente su materie concorrenti con le Regioni, come appunto la sanità. Inoltre chiederò agli uffici legislativi della Regione se sarà possibile presentare un pdl di un solo articolo che autorizzi la vendita di medicine solo in farmacia».

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