No global coi clandestini: agenti feriti negli scontri

Marciano in nome della pace e dei diritti e si alleano con i clandestini per tirare sassi e bottiglie di vetro alle forze dell’ordine. Si è concluso con un carabiniere e un poliziotto all’ospedale il corteo anti razzismo, che si è svolto ieri pomeriggio a Ventimiglia. Con l’arrivo dei centri sociali, la manifestazione non ha tardato ad assumere i toni violenti, con una tensione che si è presto tramutata in scontro fisico. Al corteo, che si preannunciava pacifico, hanno partecipato circa 300 persone tra associazioni, sindacati, alcuni partiti politici come Rifondazione comunista e molti dei tunisini presenti nella città di confine. A un certo punto, proprio in prossimità del passaggio davanti al consolato francese in via Martiri della Libertà, sono entrati in azione i centri sociali provenienti da Genova e da Imperia. Le forze dell’ordine non si sono fatte trovare impreparate con cinquanta uomini, in tenuta anti sommossa, che hanno impedito ai violenti di raggiungere il consolato. La loro intenzione era, infatti, quella di sfondare il cordone ed entrare nell’edificio. Ufficialmente per esporre uno striscione, anche se il possesso di armi improprie e l’essersi coperti il volto, con sciarpe e passamontagna, faceva presagire altre intenzioni.
Poliziotti e carabinieri sono stati così oggetto di un fitto lancio di bottiglie di vetro, sassi e uova, che ha preceduto uno scontro con i rappresentanti dei centri sociali, una quarantina in tutto, che sono avanzati fino al contatto fisico. Il primo a essere colpito è stato un carabiniere raggiunto a una gamba da un sampietrino, mentre un poliziotto è stato colpito al volto da una bottiglia di vetro. Entrambi sono stati portati in ospedale dalle ambulanze della Croce Rossa, con ferite per fortuna risultate non gravi. Per risolvere la situazione le forze dell’ordine sono state costrette a procedere con una carica che ha respinto i violenti, facendoli indietreggiare e desistere dai loro intenti.
Increduli testimoni sono stati i cittadini di Ventimiglia, molti dei quali hanno lanciato grida di condanna contro i centri sociali e gli anarchici violenti. Nessun danno per i negozi che, in via precauzionale, erano già stati fatti chiudere prima della manifestazione. In pochi giorni Ventimiglia, dove è stato allestito un vero centro di accoglienza, è così diventata una città blindata, con l’arrivo di più di cento immigrati al giorno, e ora anche teatro di scontri. «Ventimiglia oggi ha vissuto nel terrore - ha detto il sindaco Gaetano Scullino - È una vergogna che questa gente venga sempre e solo per distruggere. Chi porta questi no global a manifestare è un irresponsabile, in un momento dove servirebbe solo maturità e umanità».

Il corteo dei pacifisti, che si erano subito allontanati dagli scontri, è poi proseguito regolarmente senza problemi. In serata le forze dell’ordine hanno acquisito le immagini delle telecamere presenti nella zona. Al vaglio ci sarebbero le posizioni di tre manifestanti che potrebbero, nelle prossime 48 ore, essere fermati.

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