Daniele Petraroli
Un mostro di cemento e vetro a due passi dal Cupolone. A rischiare la deturpazione è via del Crocifisso dove, se il sindaco Veltroni darà un ultimo parere positivo, sorgerà un edificio colossale di quattro piani in superficie con tre livelli sotterranei della lunghezza di duecento metri. Un albergo di cento stanze con annesso centro congressi da una parte, un centro commerciale di duemila metri quadrati dallaltra nel cuore del quartiere Cavalleggeri. In più, sotto ledificio, ci sarà spazio per 260 posti auto.
«Si tratta di unoperazione finanziaria che risale al tempo dellamministrazione Rutelli - spiega Vincenzo Fratta, presidente del XVII Municipio - che si nascondeva dietro le esigenze del Giubileo. Il terreno era delle Ferrovie, si trova infatti nelle vicinanze della stazione San Pietro, e per valorizzarlo il Campidoglio aveva concesso allallora direttore delle Fs Lorenzo Necci ledificabilità. Così fu venduto a una società che avrebbe dovuto costruirvi un albergo in vista del Giubileo 2000. Peccato, però, che siano passati cinque anni e che la zona non abbia bisogno di una struttura del genere visto che si tratta di un quartiere ricco di alberghi e istituti religiosi convertiti in ostelli». La costruzione di un edificio del genere comporterebbe anche un problema di impatto ambientale. «Il progetto è totalmente fuori scala - prosegue Fratta -, il marmo e cemento non si accordano con i palazzi umbertini circostanti e, inoltre, verrebbe ostruita totalmente la visuale della cupola di San Pietro ai residenti. Per non parlare degli enormi problemi di traffico che graverebbero sulla zona».
Per chiedere di ripensare la destinazione duso del terreno, intanto, si è mosso il Municipio. Con una risoluzione il 14 luglio, su cui si sono astenuti i partiti del centrosinistra, la maggioranza in Municipio ha chiesto al sindaco e agli assessori competenti di non procedere allautorizzazione definitiva e prevedere a una diversa localizzazione delle opere o a una drastica riduzione della cubatura prevista. Intanto però le ruspe sono già allopera. È già stata realizzata un muro di cemento armato per separare la proprietà dal terreno delle Ferrovie.
«Ma è ancora possibile bloccare i lavori - conclude Fratta - basterebbe lopposizione del Campidoglio». Rincara la dose il consigliere comunale di An Marco Marsilio: «È un alieno in cemento, vetro e acciaio. Una vera e propria violenza allidentità del quartiere. Ho provato a sollevare la questione in Comune con un ordine del giorno ma purtroppo è stato respinto dal centrosinistra. Siamo stanchi di vedere la nostra splendida città violentata dalla megalomania di progettisti e architetti modernisti. Lassessore allUrbanistica Morassut, dopo le proteste dei cittadini, anche elettori del centrosinistra, ha fatto ununica concessione. Cambiare la destinazione di alcuni locali. Ma secondo noi dovrebbe essere ridimensionato lintero progetto. E più che di un albergo il quartiere avrebbe bisogno di una piscina e di una palestra».
Preoccupazione è stata espressa, infine, dal presidente federale di An Vincenzo Piso per quello che potrebbe comportare un precedente del genere. «Non vorremmo ritrovarci a dover fronteggiare altre situazioni del genere - le parole di Piso - a causa dellaccordo di programma sui territori ex-Fs. Potrebbero comportare lo stravolgimento urbanistico della città».
Intanto i cittadini si organizzano per contrastare la cementificazione di via del Crocifisso.
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