RomaScopelliti, presidente della Regione Calabria, cosa pensa della proposta Formigoni di un Pdl federale?
«Sarebbe una scelta fallimentare, soprattutto se andasse a incidere sulla leadership. Unarticolazione del Pdl che fotografi una sorta di spaccatura tra Nord e Sud non avrebbe davvero senso. Il nostro è un partito nazionale e come tale deve avere un leader nazionale».
Cè chi sostiene che un ticket alla guida del partito, con un referente settentrionale del Pdl, faciliterebbe il dialogo con la Lega.
«E chi garantirebbe la solidità della linea politica? Sarebbe una scelta fuori luogo. Un riferimento centrale e un interlocutore unico è necessario. Piuttosto si potrebbe riflettere sul ruolo dei coordinatori».
Come ridisegnerebbe il loro ruolo?
«Li vedrei bene a capo di tre macroaree: Nord, Centro e Sud. Potrebbero rappresentare un collante tra i territori e il livello nazionale. E aiutare a declinare meglio liniziativa politica».
Non cè il rischio di spaccare il partito anche con una iniziativa di questo tipo?
«No, perché il segretario sarebbe unico e la regia nazionale. Il loro ruolo sarebbe utile in unottica di sussidiarietà e di conoscenza del territorio. Faccio un esempio: il tema dellimmigrazione è più sentito al Nord, quello delloccupazione più al Sud. Il messaggio politico potrebbe essere più mirato sulle esigenze delle varie aree».
Su quali basi può ripartire il dialogo con la Lega?
«Personalmente ho un ottimo rapporto sia con Maroni che con Calderoli. Il dialogo può ripartire dalla consapevolezza che il Pdl è una grande forza. Il modo migliore è avere atteggiamenti coerenti, credibili e radicare il nostro partito sul territorio».
Si parla molto di un avvicinamento con lUdc. Lei in Calabria sperimenta da anni questa alleanza.
«Sì e abbiamo stabilito una interlocuzione forte anche con lApi. Io credo che la Calabria possa essere un laboratorio per le future alleanze, come Alfano e Gasparri ci hanno riconosciuto».
Lei ha mai parlato con Casini o Cesa della possibilità di proiettare il vostro accordo su base nazionale?
«Cesa mi ha detto che quello che conta è la credibilità degli interlocutori.
Quando si terranno i congressi in Calabria?
«Entro la fine di gennaio. E sto lavorando affinché almeno cinque su sei siano unitari».
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