Missione: «cantare positivo» e a favore della convivenza pacifica di popoli e religioni. Israeliana di nascita (è nata a Tel Aviv nel '69), origini yemenite e cresciuta nel Bronx newyorchese, Achinoam Nini, in arte Noa, che in ebraico significa «sorella di pace», ha dimostrato di possedere tutte le carte in regola per riuscirci. La preferita dallo storico premier Yitzhak Rabin, ha da tempo trovato una via etno-pop a suo modo unica, in cui trovano spazio poesia ebraica, contraddizioni e speranze dell'Israele moderno, melodie yemenite e sonorità mediorientale. Aver poi lanciato a suon di collaborazioni eccellenti segnali di pace al mondo arabo-palestinese l'ha resa, se possibile, ancora più speciale. E, forse, proprio per questa ragione è stata scelta da Roberto Benigni per cantare il brano di punta del film La vita è bella. Noa sarà protagonista del concerto di Capodanno che si svolgerà martedì pomeriggio nella chiesa di Santa Maria Scala in San Fedele (dalle ore 16.30, ingresso libero fino a esaurimento posti): accompagnata al solito da Gil Dor (chitarra) e dal percussionista Zhoar Fresco, proporrà un repertorio di canzoni sacre ebraiche e yemenite alle quali si aggiungeranno altri motivi come L'Ave Maria di Gounod e Santa Lucia Luntana, un evergreen della canzone napoletana.
A precederla i Radiodervish (assieme ai quali si è esibita nella piazza della Natività di Betlemme la vigilia di Natale), la formazione barese capitanata da Nabil Ben Salameh, palestinese del Libano, arrivato a Bari oltre 10 anni fa per studiare ingegneria e ben presto «rapito» dalla musica. \
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