Un pioniere nel campo delle fibre ottiche e due scienziati che hanno scoperto come trasformare la luce in segnali elettronici e hanno così posto le basi per lo sviluppo di internet: sono loro gli studiosi premiati ieri con il Nobel per la fisica del 2009. Charles Kao, un anglo-americano nato a Shangai, ha vinto metà del riconoscimento per una ricerca nel campo delle fibre ottiche, che ha rivelato come trasmettere la luce su lunga distanza proprio attraverso fibre ottiche in vetro. Willard Boyle, con doppia cittadinanza, canadese e statunitense e lo statunitense George Smith hanno vinto laltra metà del premio per aver inventato un sensore digitale capace di replicare unimmagine.
«Il premio Nobel per la Fisica di questanno viene assegnato per due scoperte scientifiche che hanno contribuito alla fondazione della moderna società connessa» è la motivazione dellAccademia reale svedese per le Scienze. «Hanno creato molte innovazioni pratiche per la vita di tutti i giorni e fornito nuovi strumenti per lesplorazione scientifica». Subito dopo lassegnazione Boyle ha commentato: «Non ho ancora preso il caffè, quindi non mi rendo ancora conto. Ma sento questa piacevole sensazione per tutto il corpo, come quando pensi wow, è davvero fantastico, ma è tutto vero?».
Il lavoro di Kao sulle fibre ottiche del 1966 ha gettato le basi per la creazione, quattro anni dopo, della prima fibra «ultrapura», che facilita la comunicazione a banda larga e permette di inviare immagini, musica, video e testi in tutto il mondo e in tempo quasi reale. La maggior parte del traffico su queste reti è fatta di immagini digitali, il motivo per il quale sono stati premiati Boyle e Smith.
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