Stoccolma - Va alla Francia il premio dell'Accademia Svedese per la letteratura. Il Nobel è stato attribuito, infatti, al nizzardo Jean-Marie Gustave Le
Clézio, che già da tempo era stato inserito nella schiera dei favoriti. Lo scrittore, nato a Nizza nel 1940, ha cominciato a vergare le sue prime pagine in età precocissima: a 7 anni. Il suo repertorio di oltre 30
pubblicazioni (tra libri, fiabe, saggi e novelle) lo ha reso un autore di
successo in tutto il mondo. Il primo libro pubblicato,"Il Verbale", è uscito quando aveva solo 23 anni.
Esploratore di umanità Le Clézio è stato premiato con la seguente
motivazione: "autore di nuove sperimentazioni, avventure poetiche e di
sensuale estasi; esploratore di un’umanità dentro e fuori la civiltà
imperante". L’Accademia Svedese,
attribuendo il Nobel a Le Clezio, ha voluto premiare l’opera "di rottura"
dell’autore francese. Tra i suoi libri tradotti in italiano "Il continente
invisibile", "Diego e Frida", "L’africano".
"Bisogna continuare a leggere i romanzi" "Bisogna continuare a leggere i
romanzi, è un buon modo per comprendere il mondo attuale". Queste le prime parole di Le Clezio in un’improvvisata conferenza stampa a Parigi,
nella sede della casa editrice Gallimard. "Sono molto felice, non me l’aspettavo - ha detto lo scrittore francese
- quando mi hanno telefonato dall’Accademia, stavo leggendo un
libro". Leggere, per Le Clezio, "è un
ottimo mezzo per interrogare il mondo attuale, senza avere
risposte troppo schematiche". "Il romanziere - ha detto il Nobel - non è un filosofo, non
è un tecnico del linguaggio, è qualcuno che scrive, che si
pone domande. Se c’è un messaggio da diffondere, è che bisogna
porsi delle domande".
Niente a Tabucchi e Magris, a Le Clézio un milione di euro Deluse anche quest’anno dunque le aspettative
degli italiani (in cima alla lista c’erano Claudio Magris e Antonio
Tabucchi).
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