Nobel per la medicina ai dottori anti ulcera

Tra i loro studi i vaccini di nuova generazione contro le malattie gastroenteriche

«È stato uno shock. Ho risposto al telefono, ma non credevo fosse davvero il comitato che designa i premi Nobel. Ho pensato a uno scherzo». È il commento di Robin Warren, lo scienziato australiano che insieme al collega e amico Barry Marshall, ha vinto il Nobel per la Medicina 2005. Al momento dell'annuncio, Warren era in un ristorante di Perth, nell'Australia occidentale, proprio con Marshall. «Avevamo appena cominciato a mangiare - racconta il neopremio Nobel all'agenzia australiana TT -. Adesso abbiamo davvero qualcosa da festeggiare». Quanto all'Helicobacter pylori e al suo ruolo nell'insorgenza di gastrite e ulcera peptica, «pensavo - commenta Warren - che fosse un'importante ed eccitante scoperta, ma non credevo fosse il tipo di scoperta che avrebbe vinto il Nobel».
«Il Nobel per la Medicina assegnato ieri è un riconoscimento alla lotta contro le malattie infettive e nello stesso tempo lascia sperare in una ripresa generale dell'interesse verso il vaccino contro il batterio responsabile dell'ulcera, la cui ricerca è stata accantonata per mancanza di fondi ormai quasi cinque anni fa».

È davvero felice della scelta il direttore scientifico del Centro di ricerche della Chiron a Siena, Rino Rappuoli, uno dei ricercatori più impegnati nella ricerca sui vaccini di nuova generazione: «Sono felicissimo che il Nobel sia andato a Marshall e Warren, due ricercatori impegnati nel campo delle malattie infettive».

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